Dall’8 luglio, quando scadranno gli ultimi contratti, 177 dipendenti della Tecnomessapia rischiano di dover rimanere a casa dopo che Leonardo (ex Finmeccanica) ha tagliato all’impresa, con sede a Ceglie Messapica, le commesse per la produzione aeronautica. Ieri, 150 di loro hanno protestato davanti alla Regione, a Bari, dove poi una delegazione con a capo i sindacati metalmeccanici (Cgil, Cisl e Uil) ha incontrato l’assessore al Lavoro Sebastiano Leo e il presidente della task force per l’Occupazione Leo Caroli. Si è solo affacciato per un saluto il governatore Michele Emiliano, mentre non c’era l’assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone. Si è trattato di un incontro interlocutorio e sicuramente non risolutivo come potrà essere, invece, quello in programma il prossimo 12 luglio a Roma presso il Ministero dello Sviluppo economico. Le organizzazioni sindacali hanno chiesto ai rappresentanti istituzionali regionali di invitare a quel tavolo anche Leonardo, il cui amministratore delegato Alessandro Profumo tra pochi giorni avrà una riunione proprio con Emiliano. I lavoratori e i sindacalisti, intanto, torneranno a Bari il 10 luglio per mettere a punto la strategia da seguire proprio nel corso della trattativa di due giorni dopo presso il Mise, come concordato dai segretari Michele Tamburrano (Fim Cisl), Maurizio Sancesario (Cgil Fiom) e Alfio Zaurito (Uilm). Questi ultimi – parzialmente soddisfatti di essere riusciti a coinvolgere direttamente la Regione – hanno anche scritto a Confindustria per chiedere di posticipare la procedura di licenziamento collettivo almeno in attesa del 12 luglio. Intanto, seppure in una situazione drammatica, una nota positiva: l’Amministrazione comunale di Ceglie Messapica – ieri era presente a Bari anche il sindaco Luigi Caroli – si è fatta carico di pagare i pullman per il trasporto dei dipendenti Tecnomessapia e lo stesso farà in occasione del viaggio a Roma.