Non solo il campo da golf, ma anche l’albergo. La “Cavallo Francesco e Figlio Srl” – l’impresa proponente – ha presentato ricorso al Tar dopo la conferenza di servizi che, nel marzo scorso, aveva ridimensionato il suo progetto per contrada Carlo di Noi Superiore: da 110 a 18 ettari senza possibilità di cementificazione (ok al recupero della struttura esistente, ma divieto di nuove edificazioni da destinare a struttura ricettiva). Se ne comincerà a discutere domani dinanzi ai giudici amministrativi di Lecce, con Cavallo che punta a dimostrare l’illegittimità dei degli atti (ne chiede l’annullamento) del Comune e dagli altri enti – Regione in primis – e dei limiti posti alla sua libera iniziativa imprenditoriale. Il Comune, rappresentato dall’avvocato Fabio Patarnello, intende dimostrare il contrario, e cioè che le procedure seguite hanno seguito pedissequamente le norme di legge e che non sono dunque suscettibili d’annullamento. L’orientamento, di fatto, espresso dal Comune è che il campo da golf a 18 buche possa un giorno vedere la luce, ma senza stravolgere o snaturare il paesaggio rurale sul quale sorgerà.