Avrebbero dichiarato crediti inesistenti e dunque pagato meno tasse rispetto al dovuto per un ammontare complessivo che si aggira intorno ai due milioni di euro. Sono per questo indagati una commercialista e 14 imprenditori edili suoi clienti, tutti di Francavilla Fontana, ai quali nei giorni scorsi i militari della guardia di finanza hanno notificato un avviso di conclusione indagini firmato dal sostituto procuratore Valeria Farina Valaori. Nei confronti della consulente fiscale è stata eseguita anche un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa, su richiesta del Pm, da Gip del Tribunale di Brindisi Paola Liaci.
Le indagini dei finanzieri della compagnia della Città degli Imperiali, coordinati dal capitano Marcello Putignano, hanno riguardato il periodo d’imposta 2012-2016. In tutti e 14 i casi presi in esame, i clienti della ragioniera avrebbero beneficiato di cospicui risparmi sulla tassazione grazie a un trucco o, nella migliore delle ipotesi, a un errore.
Nelle dichiarazioni dei redditi, redatte dalla professionista, erano stati inseriti dei codici (codice tributo 6700 – “Credito d’imposta – incentivi per le medie e piccole imprese” e/o codice tributo 2300 “IRES saldo”) oggi non più in uso dai quali scaturite compensazioni superiori ai 50mila euro (da 51.014,51 a 162.543,62 euro) per ciascuna annualità.
Il reato ipotizzato per tutte e 15 le persone sottoposte a indagini e quello previsto dal secondo comma dell’articolo 10 quater del decreto legislativo numero 74 del 10 marzo 2000 (Legge sui reati tributari): «È punito con la reclusione da un anno e sei mesi a sei anni chiunque non versa le somme dovute, utilizzando in compensazione, ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, crediti inesistenti per un importo annuo superiore ai cinquantamila euro».
La commercialista è difesa dall’avvocato Cataldo Montanaro, mentre gli avvocati Augusto Orlando, Domenico Attanasi, Leonardo Andriulo, Marcello Di Summa e Francesca Conte difendono alcuni tra i 14 imprenditori.