La trattativa è fallita: l’Istituto “Scazzeri” chiude nonostante belle parole e promesse. Lavoratori delusi

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La trattativa tra il Comune e la Fondazione Opera Beato Bartolo Longo è fallita e, dunque, la residenza sociosanitaria assistenziale “Caterina Scazzeri” di Latiano a fine mese sarà chiuso, mentre i suoi lavoratori dovranno ricorrere agli ammortizzatori sociali almeno fino a quando non subentrerà nella gestione dello storico istituto un nuovo soggetto disposto ad accollarsene onori e oneri. Nei giorni scorsi, il presidente della Fondazione, don Franco Galiano, aveva fatto cenno a un’imminente schiarita e a notizie positive per i dipendenti, che nell’ultimo anno hanno percepito soltanto cinque stipendi su 13. Avrebbero dovuto essere pagati nei primi giorni della scorsa settimana, ma continuano a non vedere il becco d’un quattrino. Ciò, tanto più dopo l’incontro tra il sindaco, Mino Maiorano, e don Galiano, un incontro rivelatosi dissolutore più che risolutore. Le parti – Amministrazione e Fondazione, quest’ultima incaricata  a inizio marzo, di gestire la Rssa per tre mesi – non hanno trovato un accordo e quindi il primo cittadino, d’accordo con il sindacato Cisl-Fp (rappresentato dal segretario Aldo Gemma) ha deciso che, per il momento, la strada più giusta è quella di chiudere baracca e burattini e di predisporre un nuovo bando per l’affidamento del servizio che fa pur sempre capo a un’azienda speciale con socio di maggioranza proprio il Comune (nei cui confronti sono partiti i primi decreti ingiuntivi). Ora dovrà essere palazzo di città a dare finalmente al personale ciò che al personale spetta (cioè le paghe arretrate) e poi fare in modo di garantire a Oss e Osa, grazie alla cosiddetta clausola sociale, di rientrare al loro posto con l’arrivo del nuovo gestore. Nel frattempo, dal canto suo, il sindacato si muoverà per assicurare ai lavoratori e alle lavoratrici il paracadute sociale che consenta loro di condurre un’esistenza dignitosa fino al momento del ritorno al lavoro. Il capitolo Fondazione Opera Beato Bartolo Longo, insomma, può dirsi definitivamente chiuso nonostante le speranze e le aspettative che nei mesi passati erano ricadute su di un soggetto ritenuto solido e affidabile. La storia travagliata dello “Scazzeri”, i cui ospiti saranno intanto destinati in altre strutture della zona, sembra comunque destinata a proseguire. C’è soltanto da capire chi e, soprattutto, come – se bene o male, come avvenuto finora – ne scriverà il prossimo capitolo.

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