Una serie di progetti strategici proposti da Consorzio Asi, Comune, Provincia e Autorità portuale per ridurre il gap infrastrutturale e contribuire a rilanciare lo sviluppo e di conseguenza l’economia di Brindisi. Se n’è discusso ieri mattina nel corso di una riunione tecnica, coordinata dal presidente Asi Domenico Bianco, cui ha partecipato anche e soprattutto Claudio De Vincenti, ministro per la Coesione territoriale e per il Mezzogiorno del Governo Gentiloni, oltre ai più autorevoli rappresentanti istituzionali locali (assessore regionale allo Sviluppo, presidente della Provincia, prefetto, questore, parlamentari). Quattro i settori d’intervento individuati dalle istituzioni locali che, per una volta, hanno deciso di fare sistema e di remare nella stessa direzione:
– Porto e retroporto: realizzazione d’infrastrutture portuali e di opere per la logistica intermodale;
– Petrolchimico e area industriale: realizzazione d’infrastrutture per l’area industriale e azione di coinvolgimento del territorio nele strategie di sviluppo del petrolchimico;
– Ambiente: bonifiche e completamento delle procedure connesse al SIN (Sito d’interesse nazionale) di Brindisi;
– Ricerca: azioni per il rilancio e il consolidamento delle attività ospitate dalla Cittadella della Ricerca.
«Con questo percorso condiviso – ha dichiarato Bianco – ci auguriamo che possa essere finalmente colmato il gap infrastrutturale che purtroppo caratterizza e limita Brindisi, tanto che dopo il Patto per la Puglia sogniamo un patto più specifico che riguardi Brindisi e che comporti quello scatto di competitività sia per le aziende già presenti che per quelle che potrebbero di conseguenza arrivare, così da consentire loro di raccogliere le sfide quotidiane del mondo globale».
Un’idea che non è dispiaciuta affatto al ministro Vincenti, il quale ha dichiarato: «Questa piattaforma logistica può essere una chiave per la verifica delle condizioni di rilancio non solo per Brindisi, ma per la Puglia e per l’Italia. Si tratta dell’inizio di un percorso sicuramente interessante – ha aggiunto – che richiederà comunque diversi altri passaggi istituzionali».
I progetti, relativi alle quattro aree tematiche di cui sopra (porto e retroporto, petrolchimico e area industriale, ambiente, ricerca), sono in totale nove.
Nell’illustrazione di ieri si è partiti dal collegamento ferroviario tra la nuova stazione elementare e la Rete ferroviaria italiana, unico intervento infrastrutturale – proposto dal Comune di Brindisi – finanziato nell’ambito del Patto per la Puglia, che prevede, appunto, un raccordo diretto tra il porto e l’area industriale, con la conseguente eliminazione dei transiti delle merci pericolose dall’area cittadina e il cambio motrice in una stazione elementare dedicata e non più, quindi, nella stazione centrale.
Nelle intenzioni dei soggetti proponenti, coordinati dall’Asi, a questo primo importante intervento se ne dovrebbero aggiungere però degli altri, e cioè:
1) Completamento dell’infrastrutturazione portuale mediante banchinaggio, dragaggio dei fondali e realizzazione della retrostante colmata tra il pontile petrolchimico e Costa Morena Est (proposto da Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Meridionale). L’obiettivo è quello di aumentare la profondità dei fondali per permettere l’ormeggio di navi di maggiori dimensioni, di aumentare il numero degli accosti e di rendere disponibile una cassa di colmata per le operazioni di pulizia e dragaggio dei fondali nel porto di Brindisi;
2) Una piastra logistica integrata retroportuale (PLIR) – progetto proposto da Asi, Comune e Autorità portuale – per potenziare l’accessibilità al porto e la retropoortualità, completando la dotazione minima indispensabile alla piena operatività dell’intermodalità ferro-gomma e il conseguente potenziamento degli impianti logistici retroportuali. Il progetto “opifici” della PLIR (proposto da Asi e Autorità portuale) si prefigge poi di consentire l’insediamento di operatori logistici interessati all’intermodalità “gomma-gomma” e “gomma-ferro” e/o alla manipolazione delle merci provenienti a mezzo nave;
3) Recupero dell’area ex carbonile della Centrale Brindisi Nord per adibirla ad attività logistiche portuali (proponenti: Comune di Brindisi, Autorità portuale e Asi)). In sostanza, l’ara industriale adiacente alle nuove banchine di Costa Morena Ovest sarebbe destinata ad attività connesse con il porto;
4) Mettere in comune le utilities e le facilities di alcune tra le maggiori imprese della zona industriale, secondo lo studio di fattibilità commissionato – sotto il coordinamento di Confindustria Brindisi – al Politecnico di Bari e all’Università del Salento. L’intento, secondo il progetto proposto da Asi, è quello di creare il Parco tecnologico integrato di Brindisi, che consentirebbe di ridurre i costi di produzione, di elevare il livello di competitività delle aziende già insediate e di attrarre nuovi investimenti. Ciò comporterebbe, per esempio, di favorire l’integrazione delle infrastrutture energetiche, di incrementare l’autoconsumo e l’efficienza energetica nella zona industriale di Brindisi (con un conseguente miglioramento dell’impatto ambientale), di garantire la disponibilità di collegamenti di mutuo soccorso tra le imprese (con riduzione dei costi), di incrementare la qualità del servizio elettrico;
5) Interventi di messa in sicurezza e manutenzione straordinaria della rete stradale a servizio dell’area industriale retroportuale (proposto dal Comune di Brindisi) per migliorare, appunto, la sicurezza e la stessa fruibilità delle strade nelle aree industriale e retroportuale;
6) Parco di torri minieoliche a supporto degli impianti di pubblica illuminazione della zona industriale di Brindisi (proponente: Consorzio Asi). La produzione di energia da fonti rinnovabili permetterebbe di ridurre i costi di energizzazione degli impianti di pubblica illuminazione nell’area industriale;
7) Il SIN di Brindisi ha già ottenuto un finanziamento di 25 milioni di euro (finanziato con fondi Sviluppo e Coesione 2014/2020 nell’ambito della Legge di Stabilità 2014, c.d. emendamento Tomaselli) per: un’analisi di rischio specifica del sito; messa in sicurezza della falda freatica “Costa Morena”, compreso trattamento delle acque; messa in sicurezza e bonifica della falda freatica “Fiume Grande” compresi impianto di trattamento delle acque di falda e messa in sicurezza o bonifica di eventuali sorgenti contaminanti; caratterizzazione del villaggio residenziale San Pietro. Soggetto proponente: Comune di Brindisi. Progettazione in corso a cura di Sogesid, società convenzionata con il Ministero dell’Ambiente;
8) Interventi per l’utilizzo di aree produttive perimetrate dal SIN di Brindisi e già assoggettate a caratterizzazione e investigazione ambientale (proponenti: Comune di Brindisi e Asi). Si punta, insomma, a rendere possibile in tempi certi la fruizione di vasti terreni disponibili nella zona industriale di Brindisi e parzialmente urbanizzati, anticipando una serie di attività preliminari che farebbero capo alle aziende interessate a insediarsi e riducendo i margini d’incertezza sui siti richiesti;
9) East Village – Hub della ricerca e dell’innovazione per lo sviluppo del territorio (proposto da Provincia di Brindisi). Si tratterebbe di riqualificare in ottica “smart” ed ecosostenibile le infrastrutture della Cittadella della Ricerca e di aumentarne la ricettività fino a mille nuove unità di lavoro in aggiunta elle 400 attuali, realizzando un hub della conoscenza e dell’innovazione a sostegno costante dello sviluppo del territorio.