Scoperta un’antica tomba durante i lavori di ampliamento della strada provinciale

Foto: Stefano Menga
Foto: Stefano Menga

Che il sottosuolo possa nascondere dei tesori antichissimi è ormai noto, ma ogni volta che accade di trovarsi a tu per tu con la storia è sempre uno stupore, un’emozione a sé stanti. Così è accaduto nei giorni scorsi a Ceglie Messapica, dove durante i lavori di ampliamento della strada provinciale di collegamento con Francavilla Fontana gli operai si sono imbattuti in una tomba che, neanche a dirlo, potrebbe risalire proprio all’epoca dei Messapi. La Soprintendenza di Taranto è già stata messa al corrente del ritrovamento e nei prossimi giorni un team di archeologi sarà sul posto per le analisi del caso e per collocare esattamente nel tempo quel giaciglio funebre. Non è la prima volta, questa, in cui dal sottosuolo cegliese riaffiorano testimonianze di questo tipo e non si esclude che in quell’area possa celarsi un’intera necropoli. Si sa, infatti, che Kaìlia (Ceglie) fece parte della cosiddetta dodecapoli con Alytia (Alezio), Aoxentum (Ugento), Brention/Brentesion (Brindisi), Hyretum/Veretum (Vereto), Hodrum/Idruntum (Otranto), Manduria, Mesania (Mesagne), Neriton (Nardò), Orra (Oria), Sybar (Cavallino), Thuria Sallentina (Roca). E, infatti, a ciascuno di questi moderni comuni – sorti sulle vestigia di antiche civiltà – il tempo ha restituito pian piano e spesso casualmente anche consistenti tracce del loro passato remotissimo.

 

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