La realizzazione del campo da golf da parte della “Francesco Cavallo & Figlio Srl” in contrada Carlo di Noi Superiore, a Francavilla Fontana, potrebbe comportare l’espianto e il reimpianto di 320 ulivi. Gli ambientalisti e Rifondazione comunista annunciano di voler vigilare per evitare che gli alberi possano prendere strade diverse da quella, appunto, del reimpianto negli stessi terreni. «Qui come a Melendugno – dichiara il consigliere comunale Prc Emanuele Modugno – ci opporremo, anche perché i percorsi delle buche, stando alla relazione tecnica, interesseranno anche altri ulivi probabilmente secolari». Il progetto originario dell’impianto a 18 buche, come noto, è stato notevolmente ridimensionato rispetto all’inizio. Nel corso della conferenza di servizi tenutasi a marzo, all’imprenditore sono state imposte rigide prescrizioni da rispettare. In primis, nessuna realizzazione di nuovi fabbricati o ampliamento di quelli esistenti entro i 110 ettari interessati ma, al massimo, il solo restauro della masseria già presente. Inoltre, ogni infrastruttura per l’accesso – comprese le aree pedonali e quelle per la sosta – dovrà essere realizzata con l’impiego di materiali ecocompatibili e perfettamente in sintonia con il contesto ambientale e paesaggistico circostante. Nessuno spreco, inoltre, delle risorse idriche. Solo a queste condizioni, cui se ne aggiungono altre di natura piùù squisitamente tecnica, insomma, il campo da golf potrà vedere la luce con il placet della Regione, del Comune e delle altre istituzioni che hanno preso parte alla conferenza di servizi e che ne hanno sottoscritto il documento conclusivo. L’opera costerebbe complessivamente circa 20 milioni di euro, nove dei quali potrebbe metterli proprio la Regione. Il dibattito tra le forze politiche e il Comitato Ambiente e Territorio – dichiaratamente contrario – è tutt’altro che cessato e d’ora in poi investirà anche la sorte di quegli oltre 300 ulivi.
