Una nuova truffa: consegnano prodotti ai commercianti spacciandosi per loro fornitori

furgone

Di truffe in questo periodo ce ne sono in giro tante, ma quella di cui si racconta qui sotto è piuttosto originale e anche – bisogna ammetterlo – un po’ ingegnosa, oltre che più diffusa di quanto si possa credere. Non ne sono bersaglio pensionati o soggetti deboli, bensì commercianti e artigiani. I truffatori, come sempre accade, sono molto preparati. Si spacciano per corrieri dei distributori ufficiali e cercano di piazzare – talvolta riuscendoci – prodotti dall’origine e dalla qualità ignote: nessuna etichetta, nessuna garanzia. Niente di niente. In genere, commercianti e artigiani si fidano poiché i loro interlocutori sanno in anticipo chi solitamente li rifornisce e di cosa, quindi agiscono a colpo sicuro o quasi.

È capitato, per esempio, che col loro furgoncino si siano recati presso il caseificio “x” per propinare l’olio prodotto da “y”, ma ovviamente “y” non era a conoscenza né dell’identità dei distribuori né, ovviamente, della consegna della merce.

Ma, si diceva, gli autori del raggiro sono molto abili. Quando le vittime hanno loro chiesto qualche informazione in più o hanno avanzato dei dubbi, sono spesso riusciti a convincerli.

Come? È presto detto: hanno simulato una telefonata o al loro (finto) titolare, di cui sapevano nome, cognome e abitudini, o addirittura al titolare degli esercizi presi di mira, quando questi non era presente sul posto e si sono trovati a contrattare con dei suoi dipendenti. E hanno poi finito per incassare il corrispettivo.

In questo modo, non di rado è stato smistato un ingente quantitativo di roba – perlopiù, appunto, olio, ma anche olive, frutta, ortaggi e conserve, pagati per buoni – che gli ignari commercianti e artigiani, una volta scoperto l’inganno, hanno poi però dovuto gettare via prim’ancora di rivolgersi alle forze dell’ordine.

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