Il bilancio è passato, lo stadio si farà. Il sindaco continuerà a fare il sindaco, gli assessori a fare gli assessori e i consiglieri a fare i consiglieri. È stata una maratona, quella consumatasi ieri a Castello Imperiali. Un tour de force cominciato intorno alle 16,30 e terminato quando la mezzanotte era trascorsa da un quarto d’ora. Nonostante i numerosi e spesso prolissi interventi da parte di quasi tutti i partecipanti – 24 in totale, un solo assente giustificato: Euprepio Curto – tutto è filato secondo previsioni: 14 a 10 per i Bruno boys & girls più uno, anche se il voto favorevole di Giacomo Gallone (Direzione Italia) non è stato determinante come si era pensato.
Antonio Camarda (Noi ci siamo) è, infatti, rientrato nei ranghi della maggioranza nonostante partisse da posizioni contrarie dopo l’ingresso in Giunta di Marina Turaccio e non di un proprio assessore in sostituzione della dimissionaria Concetta Somma.
Singolare l’orientamento finale di Forza Italia che ha votato contro il bilancio nel suo complesso, ma a favore della modifica al piano triennale delle opere pubbliche nel quale sono programmati e finanziati i lavori di adeguamento del “Giovanni Paolo II”.
La seduta di ieri è stata caratterizzata dalla presenza di una nutrita rappresentanza di tifosi della Virtus Francavilla Calcio – interessati, ovviamente, alla sorte del campo sportivo – e dal notevole dispiegamento di forze dell’ordine (sei appartenenti alla polizia locale, oltre al comandante, quattro carabinieri e quattro poliziotti della Digos). Non si sono comunque registrati particolari momenti di tensione – anche in considerazione del fatto che i numeri c’erano – se non quando il consigliere Dario Mancino (indipendente, Noi Centro) ha posto una questione pregiudiziale per non aver ricevuto, così come Sara Milone (Forza Italia) e Giuseppe Giacovelli (Partito democratico) nei tempi di legge tutti i documenti necessari ad arrivare preparato in Consiglio. Dopo sospensione e conciliabolo in Conferenza dei capigruppo, Mancino ha deciso di ritirare la pregiudiziale, facendo sì che il dibattito potesse proseguire regolarmente.
Gli animi si sono a quel punto placati e ciascuno ha detto la propria, con i rappresentanti dell’Amministrazione intenti a difendere proprio operato e progetti futuri e quelli della minoranza a criticarli anche in maniera aspra, ma pur sempre civile. Ci si è trascinati quindi, anche un po’ stancamente, all’indomani (ore 00,15) con gli ultras già andati via da un pezzo, quando la presidente dell’assemblea Maria Passaro, dopo l’ultima votazione complessiva sul bilancio, ha decretato la fine della maratona: 14 a 10 per Bruno & Co. L’avventura, insomma, continua.