Si riceve e pubblica:
Quello che è accaduto ieri 12 marzo con la diffusione sul popolare social network Facebook di immagini tratte dall’impianto di videosorveglianza comunale da parte del presidente del consiglio comunale di Oria è un grave episodio, un grave precedente che non può rimanere sottaciuto.
Sia ben chiaro: ben venga l’utilizzazione del sistema di videosorveglianza per l’individuazione di possibili autori di atti di vandalismo e danneggiamento di beni pubblici e non. E sotto questo profilo bene farebbe l’amministrazione a intensificare ogni sforzo possibile per far fronte alla crescente domanda di sicurezza da parte dei cittadini oritani.
Ma suscita ampie perplessità la prospettiva e la possibilità che i “dati personali”, come le immagini raccolte dal sistema di videosorveglianza, siano alla mercé di tutti quelli che, per un motivo o per un altro, frequentano il palazzo di città. D’altro canto solo pochi mesi addietro è stato approvato in consiglio comunale, all’unanimità, il
“Regolamento per la disciplina della videosorveglianza nel territorio comunale di Oria” proprio sottolineando come “l’utilizzo di tali sistemi … deve essere oggetto di particolari garanzie e tutele”. Ed è per questo che l’intero impianto di videosorveglianza del territorio urbano è gestito (?) dal Corpo di Polizia Locale, nei cui uffici sono posizionati i monitor per la visione e gli archivi, ed è per questo che il Comandante della Polizia Municipale in servizio ne è stato individuato come Responsabile.
E allora: come è possibile che un consigliere comunale possa diffondere i “dati personali”, come le immagini raccolte dal sistema di videosorveglianza pubblico? Come è possibile che il Comandante della Polizia Municipale, custode anche delle “parole chiave per l’utilizzo dei sistemi”, consenta il trattamento di detti dati per finalità estranee a quelle d’ufficio, contrarie alle norme comunitarie, nazionali e ai regolamenti comunali? Come è possibile che si possa accedere a tali dati in maniera così facile e disinvolta, anche nei giorni di chiusura del Municipio? E ancora: è legittimo che l’intera vicenda possa essere gestita dagli organi politici piuttosto che dagli uffici preposti?
Tutte domande a cui il sindaco Ferretti dovrà trovare delle risposte convincenti perché i cittadini devono poter avere fiducia nei soggetti abilitati ad utilizzare l’impianto di
videosorveglianza ed essere convinti che sempre rispetteranno i loro diritti.
La coalizione del cambiamento
I movimenti civici Oria è, Cambiamo Storia, Insieme per Oria e Legalità e Sviluppo