Apprendiamo dal comunicato diramato dalla CGIL le intenzioni dell’Amministrazione Comunale di Francavilla Fontana di voler esternalizzare il servizio dell’asilo nido comunale. Tra le cose che ci spaventano e ci preoccupano di più, ci sono i metodi utilizzati dal Sindaco Bruno nel rapportarsi con il personale dipendente che va oltre ai limiti della decenza e delle regole civiche. Egli, infatti, bypassa in parte le associazioni sindacali e si fa promotore di in una interlocuzione diretta con le parti in causa. È inconcepibile pensare di trasferire educatrici a svolgere mansioni differenti dalla loro qualifica. Questo sì che sarebbe uno spreco di risorse a danno della collettività.
Questo progetto di esternalizzazione comunque non rappresenta una novità per noi in quanto la storia recente ci racconta che dal primo momento in cui il Sindaco Bruno si insediò a Palazzo Imperiali, palesò l’idea di esternalizzare il servizio dell’asilo nido comunale, dove nell’ex maggioranza però trovò la contrarietà di SEL, rifondazione Comunista e del vicesindaco prof. Trisolino con delega ai servizi sociali.
Le motivazioni del Sindaco, pronunciate al momento sui social, rispetto a questa situazione sono assolutamente superficiali e fuorvianti: la questione reale è se mantenere l’asilo nido comunale, fiore all’occhiello da sempre di questo territorio, struttura pubblica o concederla alla gestione dei privati.
Siamo assolutamente convinti che la gestione di servizi come quello all’infanzia debba rimanere pubblica affinché vengano tenute alte la qualità e la professionalità del servizio di formazione educativa, come è avvenuto fino ad oggi, che non possono e non devono essere soggette alle regole del profitto.
L’Amministrazione Bruno si scontra proprio con ciò che è stato previsto proprio dal suo governo e dalla su parte politica: il decreto Madia che consente ai Comuni di assumere direttamente l’intero contingente di personale educatore necessario per completare le piante organiche dei servizi (senza avvalersi di enti strumentali), garantendo la valorizzazione e la continuità dell’esperienza educativa dalla nascita ai 6 anni. Ed è proprio rispetto alla legge sulla “buona scuola”, che presenteremo nel prossimo consiglio comunale una mozione, che chissà per quali motivi non viene considerata da questa amministrazione.
Maria Passaro
Luigi Fanizza
Emanuele Modugno