Nata in casa, come una volta. Allegra aveva fretta, tanta fretta. E suo padre Annibale Falcicchia – conosciuto come Sergio – sottufficiale della guardia di finanza originario di Oria ma in servizio a Trieste, si è calato nei panni di ostetrico. È successo alle 16,15 di martedì 24 gennaio in via Alfonso Valerio, nel capoluogo friulano, dove risiede la famigliola – formata dal maresciallo 49enne, dalla sua compagna Anna Maria D’Amicis, architetto di 37 anni, e dal piccolo Alessandro di soli 3 anni -. Il parto, come si usa oggi, era stato programmato sin nei minimi dettagli e si pensava dovesse avvenire in ospedale intorno a lunedì 23. Ma, evidentemente, ad Allegra i programmi non piacciono. Sua mamma e suo papà sia quel lunedì che l’indomani mattina erano stati al “Burlo” – ospedale pediatrico triestino – ma i medici li avevano rispediti a casa: «Non è ancora il momento, riproviamo domani».
Nel pomeriggio di martedì, però, ecco che Anna Maria avverte le contrazioni farsi più intense. Intorno alle 15,30 raggiunge il bagno e nota che la testolina della creatura che porta in grembo fa già capolino. Chiama suo marito, che si prepara e nel giro di pochi minuti è pronto per la fatidica corsa in ospedale. Ma Anna Maria è in pieno travaglio e non ce la fa neppure a muovere un passo. Sergio contatta allora il 118, spiega la situazione e richiede l’invio urgente di un’autoambulanza. Allegra continua dare chiari segni d’impazienza. La sua testolina è sempre più fuori. Sergio richiama il 118 e domanda come comportarsi. «La deve far nascere lei», è la risposta che per un attimo lo lascia di sasso. Che ne sa di come si fa nascere un bimbo? Suda freddo, ma sa che di freddo deve avere soltanto il sangue. Corre ad avvisare i nonni. Nonna Marcella si precipita in bagno e tiene la mano della figlia Anna Maria, nonno Pietro intrattiene il piccolo Alessandro in un’altra stanza. Sergio, nel frattempo, prende un materasso, lo poggia per terra e improvvisa la sua “sala parto”. Alessandra – un’amica di famiglia – parla al telefono con l’operatore del 118 che poi le passa Marianna, di professione ostetrica, che teleguida e coordina a distanza le delicate operazioni. Nonna Carmela e nonno Benito – i genitori di Sergio, che sono a Oria – si tengono informati e sono ovviamente in apprensione.
Sergio è concentratissimo, quasi in trance, con l’unico obiettivo di salvare moglie e figlia. In pochi minuti la testolina di Allegra sbuca del tutto, poi è la volta della spalla, infine via via tutto il restante corpicino: 50 centimetri per 3,170 chili. Suo papà l’avvolge in un asciugamani e, con un gesto istintivo, la porge a sua mamma. La bimba sta benissimo, come conferma il medico del 118 giunto sul posto a cose fatte, e fatte perbene. A quel punto, mamma e figlia vengono caricate sull’autoambulanza e trasportate in ospedale. Sergio è ancora un po’ scosso, ma indossa ancora i panni dell’eroe quotidiano. Di chi sa di non sapere com’è riuscito a fare una cosa del genere. Ma è felice, felicissimo, come tutti.
Al “Piccolo di Trieste”, che nell’edizione di oggi dato ampio risalto a questa bella storia, dichiarerà: «Sicuramente siamo stati fortunati, è andato tutto nel migliore dei modi e dobbiamo ringraziare tutte le persone che ci sono state vicine. Abbiamo gestito una situazione molto delicata? Come sottufficiale della guardia di finanza – ha sdrammatizzato – sono abituato a maneggiare pratiche “delicate”. Scherzi a parte, siamo stati fortunati».
Fortunati, ma anche bravi, per la gioia di nonna Carmela Stasi, prof in pensione di Storia e Filosofia al Classico “Lilla” di Francavilla Fontana, poetessa e scrittrice, che nell’occasione ha formulato questo pensierino:
“Martedì pomeriggio, a Trieste, una città mitteleuropea ricca di storia e di cultura, è nata una bimba a cui i genitori Anna e Sergio Falcicchia hanno dato il nome di Allegra. Alla notizia si potrebbe obiettare: «Niente di eccezionale! Tanti bimbi vengono al mondo». Non è vero, la nascita di un bimbo è sempre un momento eccezionale, la prima spinta verso l’autonomia adulta. Ma la nascita di Allegra è un caso molto molto eccezionale che ritengo debba essere conosciuto per colorare questo nostro mondo colmo di lutti e disastri. Il tempo della nascita è arrivato, ormai ci siamo, e mamma Anna si sottopone con diligenza alle varie visite di controllo e al monitoraggio della situazione. Nella mattinata del 24 gennaio, il medico tranquillizza i genitori: «Tutto bene, ma bisogna ancora aspettare». Ma Allegra non vuole più aspettare, chiede di venire alla luce con prepotenza. Infatti, si è affacciata al mondo non consentendo, nel pomeriggio del 24 gennaio, alla sua mamma di arrivare al “Burlo”, l’ospedale pediatrico di Trieste. Dopo un primo momento di panico, il suo papà ha fatto sdraiare la mamma a terra e, pur non avendo alcuna cognizione medica, ma solo la forza di salvare la sua piccola, ha fatto venire al mondo Allegra. Adesso Anna e Allegra sono in ospedale sotto stretto controllo medico e stanno bene entrambe. Al papà Sergio i complimenti per aver dato luce e vita ad Allegra. Coloriamo i nostri giorni e riscaldiamo i nostri cuori con storie belle come quella della nascita di Allegra”.
E ora alla prof, dopo aver scritto un libro per la nascita del suo primo nipotino Alessandro, toccherà scriverne un altro dedicato ad Allegra. Sicuramente lo farà con molto, molto piacere… D’altra parte, Allegra è appena nata, ma ha già una bella storia da raccontare.
Eliseo Zanzarelli