Il sindacato lancia una campagna contro le aggressioni ai danni degli infermieri

ingresso pronto soccorso francavilla

Dopo l’ennesima aggressione nei confronti di un operatore del pronto soccorso di Francavilla F.na urge puntare i riflettori su un fenomeno ormai dilagante quale appunto la violenza sul posto di lavoro riconosciuta unanimemente stringente per quanto riguarda gli operatori sanitari. Per tale motivo il sindacato infermieristico Nursind ha deciso di intraprendere una campagna di sensibilizzazione nei confronti dei cittadini per far comprendere che “l’aggressione non è la soluzione” dei problemi sistemici della sanità, problemi accentuati in questo periodo di crisi per i continui tagli alle strutture e il sottofinanziamento del SSN.

Più aumentano i tagli ai servizi e più è probabile che accadano eventi come le aggressioni all’interno dei servizi sanitari. Nursind respinge ogni tipo di aggressione nei confronti dei professionisti della salute, poiché l’aggressione stessa minaccia l’integrità fisica e/o mentale della persona lesa e influenza negativamente il funzionamento del sistema sanitario nel suo complesso. Quando un professionista viene aggredito, indirettamente vengono attaccati anche gli altri cittadini curati da lui perché viene ad infrangersi il rapporto di fiducia che deve necessariamente instaurarsi nella relazione assistenziale infermiere/cittadino

“L’aggressione non è la soluzione”

L’iniziativa che vedrà l’affissione negli spazi pubblici e all’interno delle strutture sanitarie di un manifesto dal titolo “l’aggressione non è la soluzione” prende avvio dalle crescenti difficoltà del personale sanitario ad erogare assistenza di qualità in un regime di tagli del personale, spending review oltre che allo sconcertante “rimpallo” della politica riguardo al riordino ospedaliero. L’effettivo potenziamento degli organici con nuove assunzioni, la riconversione delle strutture ospedaliere chiuse, la riorganizzazione dei Punti Territoriali di Assistenza, la centrale unica per gli acquisti, l’abbattimento delle liste di attesa. Perché tutto ciò non è stato cristallizzato, ove possibile, nel Piano di Riordino oppure realizzato durante l’ultimo anno e mezzo ed è oggetto, invece, di un recente accordo con i sindacati dal valore certamente politico, ma non legale e amministrativo?
Ci auguriamo non sia un’ennesima fiera degli annunci senza riscontro.

Carmelo Villani, Nursind

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