Tentata estorsione a sfondo sessuale, in tre sono tornati a casa

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Hanno ottenuto gli arresti domiciliari tre dei quattro giovani arrestati nei giorni scorsi dopo aver tentato di estorcere mille euro a una donna, con la quale avevano in precedenza rapporti sessuali, sotto la minaccia di diffondere sui social network i suoi filmati hard. Sono tornati a casa sabato scorso, a seguito dell’udienza di convalida dinanzi al Gip del Tribunale di Brindisi Tea Verderosa, i 27enni C.M. e P.S. e il 24enne A.M., difesi dagli avvocati Pasquale Angelini e Gianvito Lillo. Non così, invece, per il minorenne del gruppo – 16 anni, fratello di uno degli indagati – che resta nel centro di prima accoglienza per minori di Lecce. Quest’ultimo, come del resto gli altri, ha rigettato comunque ogni accusa della denunciate, poi riscontrata dai carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana. La donna – una 32enne – ha raccontato di essere stata filmata a sua insaputa mentre, consenziente, faceva sesso coi quattro, prima singolarmente, poi in gruppo. Ci avrebbe anche pensato a sborsare quei soldi pur di non finire sul Web, ma poi – consigliata da un’amica – ha preferito raccontare tutto agli uomini dell’Arma. Questi hanno architettato un piano per incastrare il quartetto. La vittima ha fissato un incontro per la consegna di una finta somma di denaro ed effettivamente all’incontro si sono presentati in due. Solo che al momento della consegna delle banconote sono entrati in azione i militari del Nucleo operativo e radiomobile, che hanno li hanno arrestati in flagranza. Successivamente è stata la volta degli altri due, grazie anche all’esame dei cellulari, che contenevano tra l’altro i messaggi e i video che dimostravano la fondatezza delle accuse. A quel punto i pubblici ministeri Milto De Nozza e Anna hanno chiesto e ottenuto dal Gip l’ordinanza di custodia cautelare a carico dei quattro con l’accusa, appunto, di tentata estorsione. I tre maggiorenni, giovedì scorso, sono stati condotti nel carcere di Brindisi, il minorenne a Lecce. Dopo gli interrogatori di garanzia tenutisi sabato, i tre sono tornati a casa, mentre il minorenne è rimasto a Lecce.

 

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