L’ha conosciuto su facebook, ma poi dalla semplice conoscenza all’adescamento il passo è stato breve. L’ha convinto a mandargli sue foto nudo e poi persino a consumare rapporti sessuali, a casa sua o in luoghi isolati. I poliziotti del commissariato di Ostuni, coordinati dal commissario capo Gianni Albano, hanno eseguito un’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Brindisi Paola Liaci su richiesta del Pm Francesco Carluccio nei confronti del 20enne R.C. L’accusa a suo carico è grave e infamante: atti sessuali con un minore, in particolare un ragazzino di 14 anni.
Si legge nel provvedimento: “In più occasioni ed in tempi distinti poneva in essere atti sessuali con minore degli anni quattordici; in particolare, dopo aver carpito la fiducia del minore, lo induceva, dapprima, ad inviargli a mezzo Whatsapp alcune foto in cui era ritratto nudo e, successivamente, mediante pressioni psicologiche, lo convinceva ad appartarsi in alcuni luoghi riservati”.
La vittima, nelle fasi di questo rapporto perverso, avrebbe anche meditato di suicidarsi. Il 14enne è stato, di fatto, salvato dalla denuncia di sua mamma, che a un certo punto si è accorta di tutto e ha agito di conseguenza. Da oggi, quindi, niente più palpeggiamenti sulle natiche e delle parti intime, baci sulla bocca e rapporti orali. Ora il 20enne non si potrà assolutamente avvicinare ai luoghi frequentati dalla persona offesa e dalla sua famiglia, dovrà mantenere una distanza di almeno 500 metri dagli stessi e non potrà assolutamente comunicare con loro in alcuna forma, neppure scritta, telefonica o virtuale.
Lo smartphone del presunto orco, nel quale è presente materiale pedopornografico anche con altri minori di età compresa tra i 12 e i 14 anni, è stato sottoposto a sequestro. Il 20enne non solo li avrebbe convinti alle pratiche da lui gradite, ma ne avrebbe addirittura preso il controllo psicologico. Quando si rifiutavano d soddisfarlo, li denigrava e li tormentava accusandoli di essere immaturi.
Il primo episodio che riguarda il 14enne in questione risale al gennaio 2015. In una circostanza, la sorella del 14enne confidò alla madre che il 20enne voleva rimanere da solo con suo fratello proprio per farci sesso. E quando i genitori del ragazzo hanno cercato di prendere di polso la situazione, nel tentativo di allontanare il 20enne dal figlio, lo stesso 20enne li ha minacciati: “Passerete guai seri”. E dopo ha continuato a incontrare il 14enne e a farsi mandare autoscatti osé. Se quello si rifiutava, “lo puniva, denigrandolo e deridendolo, sminuendo ogni sua espressione e giudizio, lo faceva sentire inutile e privo di maturità, continuando dicendo di aver avuto esperienze con altri ragazzi sia più grandi che più piccoli ( 8, 12, 13, 14 anni) che lo avevano soddisfatto sotto tutti gli aspetti, non potendo non acconsentire alle sue voglie”.