Il testimone ritratta in aula: «Ho dichiarato il falso, ma non è stata colpa mia»

sentenza giudizio tribunale

Il 43enne Antonio Castrignano, ex militare della Capitaneria di porto e pescivendolo, nei cui confronti è stata nei giorni scorsi eseguita un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per aver reso falsa testimonianza a processo, ha ritrattato: oggi, in aula, ha ammesso di aver dichiarato il falso per esservi stato invitato – sempre a suo dire – dai due imputati, cioè Giuseppe Di Geronimo e Cristofaro Capianco, tutti e due 49enni, agenti della polizia locale di Francavilla Fontana e tutti e due arrestati due anni fa con l’accusa di aver chiesto una tangente da 10mila euro a un concessionario d’auto sotto l’ingiusta minaccia di chiudergli, in caso contrario, l’attività commerciale. Castrignano, nel corso di un’udienza dello scorso 8 aprile 2016, aveva riferito di conoscere appena lo stesso Capobianco, ma i carabinieri hanno poi fatto emergere come, in realtà, Castrignano e Capobianco avessero trascorso addirittura un periodo di vacanza insieme in Sicilia (provincia di Messina) e come il dipendente pubblico, impiegato nel settore Commercio del Comune, avesse istruito proprio la pratica per l’apertura di una pescheria da parte di Castrignano nella Città degli Imperiali. La ritrattazione del testimone, come dispone il codice penale, è una causa di non punibilità per il reato di falsa testimonianza  qualora il testimone ritratti il falso e manifesti il vero prima della chiusura del dibattimento.

 

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