Un conto sono i Misteri, un altro la festa patronale. Lo sostiene il capogruppo di Forza Italia nel Consiglio comunale di Francavilla Fontana, Mimmo Bungaro, che si riferisce alla decisione, da parte dell’amministrazione, d’inibire agli esercizi pubblici lungo il percorso della processione (che esce alle 19) l’impiego del suolo comunale dalle 16 alle 22 di oggi, 14 settembre 2016, in concomitanza coi festeggiamenti in onore di Maria Santissima della Fontana.
L’ordinanza che intima di far sparire tavoli e sedie all’aperto è, secondo il consigliere di minoranza, un paradosso, poiché impedirebbe agli esercenti, che peraltro contribuiscono con le loro offerte alla buona riuscita dell’evento, di tirare una boccata d’ossigeno in un periodo per loro (e per tutti) difficile sotto un profilo squisitamente economico.
In più – lamenta Bungaro – ai tempi dell’amministrazione della Corte, quando egli era vicesindaco delegato a Turismo e Spettacolo, dinanzi a un provvedimento del genere ci sarebbe stata una sommossa politica da parte di chi oggi amministra.
“Né io né il sindaco di allora – ricorda il forzista – ci siamo mai sognati di limitare l’utilizzo del suolo pubblico durante la festa patronale perché questa è, appunto, un’occasione di festa che nulla ha a che spartire, in quanto a sacralità e raccoglimento spirituale, coi Riti della Settimana Santa, quando invece siamo stati noi a introdurre questa buona usanza poi mutuata dall’attuale amministrazione, oggi forse dimentica delle critiche dell’epoca…”.
È un fiume in piena, Bungaro, che punta decisamente il diro contro l’ordinanza numero 314 dell’altro ieri (12 settembre) emessa dal comandante della polizia locale, Antonio Cito, evidentemente dietro indicazione politica da parte di Bruno e dei suoi.
“Un’ordinanza sbagliata e anche tardiva – commenta – che, tra le altre cose, non consente a titolari e gestori neppure di organizzarsi: quando devono rimuovere tavoli e sedie, dove devono metterli? All’interno, così da non avere spazio né dentro né fuori? Il “bello” di quest’amministrazione – conclude – è che spesso e volentieri s’incarta sulle cose semplici, quando cioè basterebbe soltanto avere e usare un po’ di buonsenso, ma evidentemente non è per loro…”