Sono state numerose, nei giorni scorsi, segnalazioni e denunce di truffa dello specchietto in tutta la provincia di Brindisi. Ieri, domenica 11 settembre 2016, i carabinieri della stazione di Ceglie Messapica hanno arrestato in flagranza il 29enne Giovanni Fiasché, residente a Noto (Siracusa) dopo che aveva cercato di truffare un professionista del posto. In particolare, Fiasché ha simulato la rottura dello specchietto retrovisore della sua Bmw 118 e preteso una somma di denaro, a titolo di risarcimento, dal conducente di una Fiat Panda. Quando i militari sono giunti sul luogo del finto incidente, l’automobilista della Bmw si è dato alla fuga, salvo poi essere rintracciato e condotto nel carcere di Brindisi. Fiasché fa parte di un gruppo di famiglie nomadi originarie della Sicilia (Fiasché, appunto, note come “caminanti”) e durante i festeggiamenti in onore del santo patrono di Brindisi – San Teodoro – era accampato nei pressi del centro commerciale “Le Colonne”, sgomberato poi da personale dell’Arma. Successivamente i Fiasché si sono “sistemati” a Massafra, in provincia di Taranto.
In precedenza, cioè l’altro ieri, anche la polizia di Mesagne aveva sorpreso e denunciato altri componenti della famiglia Fiasché, che sono stati denunciati e nei cui confronti è stato anche emesso un foglio di via obbligatorio. Le auto impiegate per mettere a segno le truffe erano una Bmw, una Seat Ibiza, una Fiat Punto e un’Alfa Romeo 147 (si ricorderanno alcuni recenti casi verificatisi a Francavilla Fontana). A Mesagne, è accaduto tutto in centro. Un automobilista è transitato accanto a un’Alfa 147 di colore nero parcheggiata sulla destra quando all’improvviso ha sentito un botto. Ha proseguito nella sua marcia, ma il conducente della 147 l’ha seguito fino a casa, dove ha preteso da lui un risarcimento immediato di 20 euro. Nell’Alfa c’erano anche una donna e tre bambini di 10, 6 anni e pochi mesi. La vittima designata ha opposto decisamente il suo rifiuto e i truffatori si sono allontanati. Dopo, ha raccontato per filo e persegno l’episodio ai poliziotti, che hanno rintracciato l’auto indicata proprio in una stradina del centro mesagnese. All’interno c’erano Francesco Fiasché e Angela D’Amico, di 27 anni, con diversi precedenti penali anche per truffa: sono stati denunciati a piede libero e non potranno più avvicinarsi al comune di Mesagne.
I carabinieri invitano i cittadini a prestare la massima attenzione e ad entrare in contatto con la Stazione Carabinieri di riferimento per denunciare qualunque caso analogo o dubbio.
Qui di seguito alcuni consigli utili contro le truffe, reperibili anche sul sito internet dell’Arma dei Carabinieri all’indirizzo:
http://www.carabinieri.it/cittadino/consigli/tematici/giorno-per-giorno/contro-le-truffe/contro-le-truffe
E’ la truffa più vecchia del mondo, ma c’è ancora qualcuno ci casca; il raggiro più famoso per ottenere soldi facili dagli automobilisti e che non smette di mietere vittime in tutta Italia: la dinamica delle truffe è molto simile mentre il denaro richiesto per il “danno” va dagli 80 ai 160 Euro.
Tutti prima o poi possono incappare nella truffa dello specchietto, per questo è meglio prepararsi approfondendo la dinamiche del raggiro.
Tutto inizia con un colpo secco sulla vostra auto, spesso appena percettibile, seguono suoni di clacson o luci abbaglianti. Vi ritroverete con tutta probabilità inseguiti da un altro veicolo che cercherà di catturare la vostra attenzione in modo che vi fermiate.
Per semplice cortesia – eppur non comprendendo cosa accade – la maggior parte di noi si fermerà per ascoltare di cosa il conducente dell’altro veicolo vuole avvisarci con tanta urgenza, ma è proprio in quell’esatto momento che ha inizio la messinscena.
Nella truffa dello “specchietto” il sedicente danneggiato vi accuserà di aver rotto uno degli specchietti retrovisori della sua auto e cercherà di dare maggiore credibilità al raggiro mostrandovene lo stato (naturalmente il pezzo dell’auto è stato appositamente danneggiato in precedenza).
La richiesta di denaro per mettere a tacere la controversia sia aggira sempre tra le 80 e le 160 Euro, una somma che la maggior parte degli automobilisti trova in tasca. I truffatori contano sulla convenienza per l’automobilista di chiudere la questione istantaneamente o di compilare, in alternativa, il modello di contestazione amichevole attendendo la risposta dell’assicurazione.
Se sentite odore di truffa è sempre meglio insistere con la compilazione del modello, o, nel caso in cui il raggiro sia lampante, potete avvisare le Forze dell’Ordine. Nell’80% dei casi a questa avvisaglia i truffatori si dilegueranno in un battito di ciglia.
Per architettare la truffa dello specchietto, infatti, i malintenzionati possono arrecare danni alla vostra auto, attraverso il lancio di un sasso oppure un colpo di bastone sulla carrozzeria. L’intervento delle Forze dell’Ordine oltre a sventare la truffa vi consentirà di mettere a verbale il danno arrecato all’auto.