Nella battaglia tra Davide (Centro Casalinghi S.r.l.) e Golia (Unipol Assicurazioni, il segmento operativo proveniente dall’acquisizione di SAI Assicurazioni, condotta da anni da Centro Casalinghi S.r.l. per vedersi riconoscere il giusto indennizzo relativo al devastante incendio del 17 luglio 2012, che tra le altre conseguente comportò una drastica riduzione del personale dipendente, ed oggi impedisce un numero significativo di nuove assunzioni – per inciso: nell’indifferenza più assoluta, se non addirittura con l’ostilità delle Istituzioni – è stato nei giorni scorsi segnato, addirittura a livello parlamentare, un punto proprio a favore di Centro Casalinghi S.r.l.
In particolare, nell’elaborazione del “ddl concorrenza” qualche volenteroso parlamentare ha cercato di inserire emendamenti che avrebbero scoraggiato assicurazioni e debitori in genere dal resistere a pagamenti dovuti confidando nelle lungaggini processuali. Lungaggini processuali esiziali per chi ha un diritto ad essere risarcito quando si sommano quelle del processo penale e quelle del processo civile che, entrando in sinergia, formano un nodo scorsoio alla gola del danneggiato portandolo il più delle volte al fallimento.
Infatti, da un lato il danneggiato subisce il colpo del danno, dunque il più delle volte non può neanche lavorare; dall’altro, ha bisogno di risorse economiche per difendersi dalle strumentali iniziative giudiziarie della compagnia, risorse economiche che il più delle volte non ha…. Dunque, non può lavorare, non può difendersi e l’epilogo quasi fisiologico è il fallimento.
Per la precisione deve dirsi che i richiamati emendamenti non hanno passato la fase della commissione, nonostante l’interessamento di uno dei relatori, il senatore Marino.
Tuttavia, a breve il disegno di legge andrà in aula e in quella sede si riproporranno gli emendamenti, in particolare uno dichiarato ammissibile, relativo alle sole assicurazioni.
Se il tentativo di riforma normativa (che avrebbe una portata immensa per migliaia di famiglie ed imprese) non dovesse andare in porto, si ripartirà dall’interrogazione parlamentare anche per informare e coinvolgere l’opinione pubblica.
La prossima settimana è l’ultima di lavori parlamentari prima della pausa estiva che terminerà intorno al 6 settembre e il ddl è nel calendario della prossima settimana.
Si vedrà in questa battaglia tra Davide e Golia quale sarà la posizione che assumerà l’altro relatore (il conterraneo senatore Tomaselli) e cioè se starà dalla parte dei deboli o, cosa che sembra impossibile, sarà sensibile alle resistenze delle compagnie assicurative.
Una cosa è certa: sta per disvelarsi all’opinione pubblica e alla platea degli operatori un meccanismo di risarcimento/indennizzo ordito dal contraente forte che fa perno sulla clausola contrattuale (delle conseguenze della quale al momento della firma è impossibile rendersi conto delle implicazioni negative, meglio dire, capestro che per il consumatore e/o comunque per il contraente debole comporta detta clausola comporta) che impone che la quantificazione dell’indennizzo/risarcimento dovuto debba essere effettuata a mezzo perizia contrattuale.
Non si ha nulla di specifico contro la perizia contrattuale, il punto è che come ordita in quasi tutti i contratti di assicurazione danni è senza termine prestabilito: proprio così! Detta procedura ha un inizio, ma non è dato sapere quando, o entro quanto tempo debba giungere alla quantificazione.
Possono passare anche anni, o addirittura decenni per la sinergia e l’incrocio tra detta procedura, strumentali iniziative penali, impugnazioni in sede civile degli esiti della perizia contrattuale ecc.
Una vera e propria tela di Penelope.
Il punto è che il velo è stato stracciato e prima o poi l’ordito sarà superato: non sarà oggi, non sarà domani, ma così com’è oggi la situazione non resterà.
Avv Roberto Palmisano
Vincenzo di Castri – Centro Casalinghi Srl