La Tari aumenta ancora a Francavilla Fontana, così come aumenterà anche negli altri comuni. La questione è di difficile comprensione da parte dei cittadini, quotidianamente alle prese con un servizio che definiscono non proprio al top, ma la decisione odierna del Consiglio comunale – meglio: della sola maggioranza, con il consigliere di Noi ci siamo che si è astenuto – è diretta conseguenza dell’emergenza rifiuti e della necessità di conferirli per lo smaltimento in Emilia Romagna. L’incremento della tassa dell’8 per cento si somma però a quello del 17 per cento disposto l’anno passato (poi annullato dal Tar per lo sforamento dei termini) e confermato in sede di approvazione del bilancio per l’esercizio in corso. Nel 2014 l’impennata era invece già stata del 14 per cento.
Una scelta obbligata, quella di oggi, per l’amministrazione guidata dal sindaco Maurizio Bruno, che confida comunque nel mantenimento delle promesse da parte del presidente della Regione Michele Emiliano, il quale in un recente incontro coi sindaci ha assicurato che l’ente da lui guidato in qualche modo avrebbe indennizzato i Comuni per i maggiori costi sostenuti nel bimestre luglio-agosto. Una scelta che non è però stata assolutamente condivisa dalla minoranza, che infatti ha votato contro. Secondo le opposizioni, quei 557mila euro che faranno quadrare i conti avrebbero potuto essere accantonati diversamente, per esempio mediante politiche meglio programmate e spese più oculate.
Sta di fatto che, se le cose non cambieranno, il prossimo 16 gennaio 2017 – scadenza per il saldo dell’ultima rata della Tari 2016 – i francavillesi subiranno un salasso fino a oggi imprevisto, peraltro mentre ancora attendono il rimborso dei soldi pagati in più per via della delibera dichiarata illegittima dai giudici amministrativi.