Dopo tre mesi d’irreperibilità, si è costituita presso la caserma dei carabinieri di Villa Castelli la 34enne Violeta Dumitrescu, di nazionalità rumena, che lo scorso 12 aprile era sfuggita al blitz anti-caporalato da parte dei militari della compagnia di Francavilla Fontana. Nei suoi confronti era stata emessa dal Gip un’ordinanza di custodia cautelare con obbligo di dimora nel comune di residenza per “intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, pluriaggravata in concorso”. Le stesse accuse che pendono sul capo della 45enne Chiara Vecchio e di suo figlio 29enne Vito Antonio Caliandro. I tre, secondo i carabinieri e la Procura, avrebbero indossati i panni di “caporali” e avrebbero reclutato e costretto a stare nei campi fino a 14 ore di fila i braccianti, i quali avrebbero poi percepito paghe irrisori. Nei confronti dei lavoranti, inoltre, sarebbero stati adottati metodi di sorveglianza e punizione definiti inumani.