L’Italia non sta sicuramente attraversando uno dei suoi momenti migliori: fra disoccupazione, precariato, crisi economica e tagli delle spese, sono davvero tante le persone che faticano a chiudere la giornata. Eppure c’è chi sta anche peggio: parliamo delle donne, sempre più spesso vittime di discriminazione di genere sul posto di lavoro. Soprattutto se consideriamo regioni come la Puglia, particolarmente affetta da questa vergognosa piaga.
Donne al lavoro in Puglia: una missione sempre più difficile
Donne e lavoro: un binomio che in Puglia assume connotati molto negativi. Stando alle denunce di Serenella Molendini, consigliere regionale di parità, nella regione pugliese si stanno verificando sempre più spesso casi di discriminazione di genere sul posto del lavoro. Parliamo di una serie di problemi che affliggono le donne lavoratrici – in particolar modo le mamme e le donne in maternità – e che le vedono protagoniste, loro malgrado, di mancati avanzamenti di carriera e di fenomeni decisamente poco ortodossi come il mobbing e le molestie sessuali. Secondo quanto dichiarato dalla Molendini, infatti, sono circa 121 le denunce raccolte in Puglia nel 2015: una situazione che va ad aggravare un quadro reso ancora più tragico dalla disoccupazione femminile, che in Puglia sfiora la drammatica percentuale del 70%, a fronte di una media nazionale del 40%.
Come reagire in casi di discriminazione di genere sul lavoro
Reagire non sempre è facile, così come non è facile affrontare la decisione di muoversi per vie legali. Il consiglio è quello di chiedere il supporto di uno psicologo del lavoro, per contrastare il cosiddetto ‘terrore del posto di lavoro’ e le conseguenze psicologiche dei comportamenti scorretti da parte di superiori o colleghi. Se nutrite il desiderio di impegnarvi in questa lotta, potrete fornire il vostro supporto alle donne vittime di discriminazione di genere apprendendo questa professione e conseguendo una laurea in psicologia del lavoro online presso università telematiche come l’Unicusano, così da fornire un aiuto realmente professionale alle donne vittime di discriminazione di genere. Il vantaggio di una laurea come questa è l’apprendimento a distanza che permette di studiare anche a chi sta già lavorando ma desidera un’ulteriore specializzazione.
Cosa fare per combattere la piaga della discriminazione di genere
Non c’è alcun dubbio sul fatto che la piaga della discriminazione delle donne sul posto di lavoro vada combattuta col pugno di ferro. Bisogna innanzitutto che le donne si ribellino, denunciando questi casi alle autorità competenti e facendo tutelare i propri interessi da un avvocato specializzato. E lo stesso vale durante le fasi di selezione e di colloquio dei nuovi assunti: se credete di essere state vittime di discriminazione di genere, non vergognatevi nel fare appello e nel chiedere una verifica di eventuali test di ammissione.