Durante i lavori di restauro della chiesa francavillese di Sant’Eligio, a Francavilla Fontana, sono emerse importanti testimonianze dal passato: stanze ipogee, un ossario e una cripta che risalgono agli inizi del XIX secolo (1.800). Il primo ha ospitato e ospita tuttora ossa umane secondo la tradizionale classificazione uomini-donne-presbiteri, mentre la seconda potrebbe aver rappresentato un luogo di meditazione, dove probabilmente frati e suore praticavano la contemplazione della morte in una forma forse un po’ macabra, ma all’epoca abbastanza diffusa negli ambienti religiosi. Come spiega l’architetto Maria Formosi, che dirige i lavori, sotto la pavimentazione sono state scoperte cinque botole e due ambienti, più un terzo la cui precedente esistenza è oggi solo possibile ipotizzare poiché sembra crollato a seguito del precedente intervento di rifacimento dell’abside nel 1953. Gli altri due ambienti sotterranei sono invece stati già investigati dagli archeologi. Nella cripta c’è anche un sedile laterale con scolatoio che serviva per la mummificazione dei cadaveri e, più giù, appunto l’ossario (che altro non è che un pozzo con funzioni di fossa comune). La particolarità e l’importanza dei ritrovamenti non riguardano gli ambienti in sé, che allora (dal VI secolo in poi) erano presenti in diversi luoghi della Diocesi, ma il periodo tardo in cui fu autorizzata dal vescovo e dal sindaco l’inumazione dei corpi: primissimo ‘800. Ora, come di consueto, sulla sorte delle scoperte e sulla loro eventuale valorizzazione dovrà pronunciarsi la Soprintendenza.
(per le immagini si ringraziano i colleghi di Canale 85)
