Si riceve e pubblica:
Sulla questione dell’IMU sulle aree fabbricabili, prendiamo atto con seria preoccupazione delle pubbliche dichiarazioni del Presidente del Consiglio secondo cui la delibera n. 114 del 17 giugno scorso è stata predisposta da un professore universitario (gratis?). Da ciò traiamo una prima conclusione, ossia che il nostro Comune non dispone delle risorse umane per predisporre una semplice delibera di Giunta. Né gli amministratori ne sono capaci.
O forse il professore universitario è stato scomodato per porre rimedio al pasticcio fatto con la precedente delibera, la n. 84 del 29 aprile scorso?
Nello stile proprio dell’azzeccagarbugli, che quando non ha argomenti convincenti da proporre usa paroloni per parlare tanto e dire nulla, l’Amministrazione Caniglia (pardon, Ferretti), pone la questione su un elevatissimo piano giuridico, degno di un professore, ma non per questo esente da obiezioni: si disquisisce della potestà legislativa dei Comuni in materia di IMU, generale piuttosto che specifica, ex art. 52 e non 59, si tirano fuori dal cilindro articoli e commi a più non posso per dire, quando già gli acconti IMU erano stati versati, che tutti abbiamo capito male: che quella delibera non è vincolante per nessuno che, perciò, ognuno può fare quello che vuole, che il Comune non ha previsto alcun aumento dell’IMU, che nulla è cambiato e tutto è come prima, e che forse sarebbe il caso di cambiare il commercialista. Vedremo poi, tra qualche anno, l’Ufficio Tributi su quali presupposti potrà, se pure lo vorrà, discostarsi dai valori oggi indicati dall’Ufficio tecnico e approvati dalla Giunta.
Tale questione tecnica comunque ci appassiona poco perché la sostanza è altrove e, sicuramente, non interessa al cittadino, soprattutto a quello che è stato chiamato a versare uno o, come in certi casi, più stipendi per pagare l’IMU su terreni, a quanto pare in molti casi fabbricabili solo sulla carta.
Fatto sta che il tentativo di retromarcia questa volta è risultato goffo quanto inefficace e di ciò, senza essere esperti di tributi locali, se ne sono resi conto i cittadini.
Tuttavia, come anticipato, le questioni tecniche le vedremo in separata sede, coinvolgendo il Collegio dei Revisori ed il MEF (Ministero delle Finanze). Ora ciò che conta è la realtà dei fatti, ossia che il Comune ha aumentato l’IMU col trucco di variare la base imponibile invece che l’aliquota e lo ha fatto consapevolmente se si considera che nel Bilancio di previsione per il 2016, appena approvato, è stato previsto un aumento degli introiti per IMU pari a circa 430 mila euro dovuto anche ad «…un incremento del gettito IMU a seguito della rideterminazione del valore venale delle aree fabbricabili». È nero su bianco: sta scritto nella Nota Integrativa al Bilancio! Non lo abbiamo detto noi.
Ora però mentono e dicono che la delibera non è assolutamente vincolante: perché allora prevedere un maggiore gettito IMU nel bilancio 2016?
E allora? Come già detto, le parole stanno a zero: contano i fatti! E i fatti ci dicono che chi oggi amministra Oria, ancora una volta, ha voluto prendere in giro i cittadini invece che tutelarli.
Concittadini, diffidate di chi per coprire la propria incapacità o anche un semplice sbaglio, ci costruisce sopra un castello di menzogne. Chi ha mentito per le costruzioni su terreni agricoli vantandosi del nulla e poi, a distanza di poche settimane, lo ha fatto anche riguardo all’IMU sulle aree fabbricabili è un bugiardo patentato… completamente inaffidabile.
Meditate oritani, meditate…
Cambiamo Storia