Un venerdì 17 fortunato: assolto 51enne, era accusato del furto di ferraglia in una cava

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L'avvocato Raffaele Pesce
L’avvocato Raffaele Pesce

Dicono che venerdì 17 porti male e invece ha portato benissimo al 51enne T.N. di Oria che è stato assolto con formula piena “per non aver commesso il fatto” dall’accusa del furto di materiale ferroso (traverse in ferro zincato, cerchi in ferro e portiere d’auto) da una cava in località San Cosimo alla Macchia, di proprietà di un 42enne del posto costituitosi parte civile a processo, in concorso con il 47enne M.I., al quale invece venerdì 17 non portato granché bene (condannato a un anno). L’avvocato Raffaele Pesce del foro di Brindisi, difensore di T.N., è riuscito a dimostrare a processo l’estraneità ai fatti (verificatisi il 4 luglio 2013) del suo assistito che, a differenza del presunto complice, non era stato del tutto riconosciuto dalla persona derubata. In sostanza, se all’indomani del furto da una parte l’imprenditore aveva indicato e firmato senza ombra di dubbio la foto segnaletica del 47enne mostratagli dai carabinieri della stazione di Oria, dall’altra non aveva fatto la stessa cosa con quella del 51enne. Insomma, non era sicuro di aver scorto il giorno prima nel suo terreno entrambe le persone poi finite a processo a seguito di citazione diretta del Pm Valeria Farina Valaori, ma di averne individuato con certezza solo una di esse. Così, di fronte a questo non irrilevante particolare – ribadito peraltro dalla parte civile proprio nell’udienza di venerdì 17 – il giudice monocratico Simone Orazio del Tribunale di Brindisi non ha potuto che accogliere i rilievi mossi dal legale e assolvere del tutto T.N. Il pubblico ministero aveva invece chiesto per tutti e due la condanna a un anno e mezzo di reclusione.

 

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