Il fatto che fosse ubriaco non può certamente giustificarne la condotta. Il 30enne Angelo Calia, già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato ieri a Mesagne – dove risiede – dopo aver minacciato alcuni passanti in centro e, successivamente, essersi sfogato contro i poliziotti del locale commissariato, coordinati dal dirigente Rosalba Cotardo, che alla fine sono comunque riusciti ad avere la meglio.
L’orologio segnava quasi le 22,30 di ieri quando alla centrale operativa della polizia di Stato è giunta la segnalazione di un uomo che, in evidente stato di ebbrezza alcolica, si aggirava per le vie del centro infastidendo la gente. Alle 22,45 ecco un’altra segnalazione: quella stessa persona era ora armata di coltello e minacciava i passanti. Gli agenti delle Volanti si sono quindi messi sulle sue tracce e l’hanno rintracciato nei presso del “Paiolo Magico”. Tra le mani aveva effettivamente un coltello lungo circa 15 centimetri – poi sequestrato – che in precedenza aveva brandito all’indirizzo di tre uomini di origini campane, presenti a Mesagne per lavoro, costretti a rifugiarsi all’interno di un locale pubblico in attesa di aiuto.
Calia è stato dunque catturato e condotto verso il commissariato, ma nello scendere dall’auto si è divincolato, ha minacciato gli uomini in divisa – “Venite che vi ammazzo, non mi fate paura” – e infine ha tentato di fuggire in direzione stazione. Raggiunto e bloccato nuovamente, ha però spintonato e provato ad aggredire i poliziotti: per loro ferite giudicate guaribili in sette giorni (contusioni alle dita di una mano, al polso e trauma contusivo con sospetta lussazione).
Alla fine, però, l’arresto e la denuncia da parte delle vittime, per quanto movimentati, sono andati in porto.