Davvero aveva trasformato la vita di una donna straniera residente a Ostuni, e poi anche quella del suo compagno, in un incubo. Un incubo al quale hanno posto fine i poliziotti del commissariato di Mesagne che, diretti dal commissario capo Gianni Albano, ieri hanno arrestato il 31enne Marco Calò, nei cui confronti è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal Gip del Tribunale di Brindisi Tea Verderosa su richiesta del Pm Pierpaolo Montinaro.
Sin da quando i due si erano conosciuti – nel corso dell’estate 2015 – Calò aveva manifestato un pressante interesse nei confronti della donna e aveva cominciato a corteggiarla, ma era stato sempre e decisamente respinto. Tuttavia pedinamenti, appostamenti, e persino irruzioni in casa sua erano all’ordine del giorno. Le cose sono anche peggiorate quando lei ha intrapreso una relazione con un uomo del posto: lo stalker ha preso a perseguitare, minacciare e picchiare anche lui, che non avrebbe dovuto osare intromettersi e impossessarsi di una “cosa” che considerava di sua proprietà. Né lui né altri, insomma, le si potevano avvicinare neppure per parlarle.
Le sue continue e violente scenate avevano poi costretto il titolare del ristorante in cui la donna prestava servizio come cameriera a licenziarla perché finissero le sue figuracce con i clienti. In almeno un paio di occasioni, nel corso delle diverse sfuriate, erano dovuti intervenire gli uomini delle Volanti prima che il 32enne desistesse dai suoi intenti vessatori, come quando scalò una grondaia e, dopo aver infranto il vetro di una finestra, entrò nell’abitazione della donna o come quando, per strada, agitò un coltello all’indirizzo del suo compagno.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è però stata una violenta aggressione ai danni della donna dopo averla supplicata d’incontrarlo da solo per l’ultima volta e averle promesso che poi l’avrebbe lasciata in pace. La donna abboccò e le prese di santa ragione: pugni e schiaffi, calci nelle gambe e persino lo strappo di una ciocca di capelli. La vittima a quel punto ha deciso di denunciare tutto, era inizio aprile. In quasi due mesi d’indagini, ecco finalmente il provvedimento a carico del 31enne. Sperando che per il momento sia sufficiente.