La salma di Massimiliano Iunco, il 43enne di Oria deceduto sabato notte dopo essere precipitato dalla chiesa di San Francesco di Paola in San Barsanofio, è tornata a casa oggi alle 19 e domani (martedì 31 maggio 2016) alle 15,30 potrà essergli tributato l’ultimo saluto in un altro luogo di culto: la basilica cattedrale. Si procede per omicidio colposo, anche perché pare che l’area in cui si sono verificati i fatti fosse o dovesse essere inaccessibile, interdetta a chiunque.
Il pubblico ministero, Raffaele Casto della Procura di Brindisi, non ha ritenuto necessario l’esame autoptico sul corpo poiché la dinamica dell’accaduto – ricostruita dai carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana e dai colleghi della stazione di Oria, al comando del luogotenente Roberto Borrello – sembra ormai chiara: Iunco, dipendente Ilva a Taranto, intorno alle 23 era salito sul tetto dell’edificio insieme con altre persone per fotografare dall’alto l’infiorata allestita alla vigilia del Corpus Domini di domenica.
Dopo aver posizionato obliquamente una scala a pioli su di un dislivello tra una delle parti circolari e un’altra, era giunto in cima e aveva immortalato tutto. Successivamente, nello scendere, potrebbe aver messo un piede in fallo e perso l’equilibrio tanto da precipitare lateralmente per circa due metri fino a centrare uno degli oblò-lucernari posti sopra la prima parte circolare della copertura (ce n’è uno ogni due metri circa) e a sfondarlo per poi schiantarsi al suolo direttamente nella parte interna destra della chiesa sotto gli occhi atterriti di altri parrocchiani presenti sul posto: una fatalità, qualche centimetro più in là e se la sarebbe cavata con qualche graffio, al limite con delle fratture. Trasportato d’urgenza in ospedale a Brindisi, è spirato intorno alle 2 del mattino. Massimiliano, che faceva parte del gruppo Sbandieratori e Musici Città di Oria, ha lasciato moglie e due figli.