Morte del capitano, s’ipotizza l’omicidio colposo

Il capitano Gianbruno Ruello
Il capitano Gianbruno Ruello

Dopo la morte, s’ipotizza il reato di omicidio colposo a seguito della morte del capitano dei carabinieri Gianbruno Ruello, 48enne originario di Taranto in servizio a Bari, colpito sabato scorso (29 maggio 2016) alla nuca da un proiettile partito da una pistola semiautomatica Glock calibro 9 presso il campo di tiro in località San Cosimo alla Macchia, agro di Oria. Sin dalle prime ore del mattino, l’ufficiale si trovava in quel posto nella sua qualità di giudice di gara nella quarta prova del campionato nazionale di Action Shooting, ospite dell’Asd Dynamic Shoting Club “Federico II”. Ma, poco dopo mezzogiorno, qualcosa è andato storto: Ruello è stato raggiunto al capo da una pallottola (forse di rimbalzo) esplosa da uno dei concorrenti che si trovava in un percorso diverso rispetto a quello che lo stesso Ruello seguiva. Le condizioni del militare sono parse già in principio disperate e, nella tarda serata di ieri (domenica 30 maggio), è stato ufficializzato il suo decesso.

Il pubblico ministero titolare del fascicolo d’inchiesta, Raffaele Casto della Procura di Brindisi, non ha disposto l’autopsia sul corpo poiché la dinamica sarebbe già stata ricostruita in maniera sufficientemente precisa. Si è trattato sicuramente di un incidente, ma ora resta da capire se vi sia stata una qualche inosservanza delle regole di sicurezza e, non secondariamente, se possa esservi stata da parte di qualcuno negligenza, imperizia o semplicemente imprudenza.

Quando, presumibilmente nei prossimi giorni, sarà notificato alla persona interessata o alle persone interessate l’avviso (dovuto) di conclusione indagini – condotte dal Reparto operativo dell’Arma di Brindisi con l’ausilio del personale in forza alla compagnia di Francavilla Fontana e alla stazione di Oria – si conoscerà anche il nome della persona indagata o delle persone indagate (più probabile questo secondo caso). Dopo la restituzione della salma, sarà a stretto giro fissata la data dei funerali. Nel frattempo, l’intero Corpo si è stretto intorno alla famiglia del capitano, da ogni parte descritto come un ottimo uomo prim’ancora che come un validissimo carabiniere.

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