«È uno dei simboli più importanti della storia dell’arte pugliese». Non lo sostiene un pinco pallino qualsiasi, ma nientemeno che il Ministero dei Beni Culturali, cui nei mesi scorsi l’onorevole Nicola Ciracì (CoR) ha rivolto un’interrogazione parlamentare. Oggi, la chiesa della Madonna della Grotta, da anni in stato di abbandono, figura nella top ten dei Luoghi del cuore del Fai (Fondo ambiente italiano), ossia tra le location di pregio da non dimenticare e da recuperare.
«C’è tempo fino alla mezzanotte del prossimo 31 maggio per continuare a votare e per far restare questo fantastico bene monumentale in quella classifica – invita Ciracì – perché davvero se lo merita».
L’ex luogo di culto, situato lungo la strada vecchia che collega Ceglie Messapica e Francavilla Fontana, è di proprietà di due stranieri e lo stesso Ciracì si è fatto promotore di un comitato civico – “SOS Madonna della Grotta” – per farla tornare nella sfera patrimoniale della pubblica amministrazione.
«Un passo alla volta, anche mediante queste iniziative di sensibilizzazione – aggiunge il deputato – puntiamo convinti al recupero e alla valorizzazione di un esempio di straordinaria bellezza del nostro territorio, perché è inconcepibile che sia totalmente abbandonato a questo triste destino d’incuria e degrado: servono azioni forti e coordinate da parte del pubblico e del privato per riappropriarsi di una così meravigliosa parte della propria storia».
Un passo alla volta. Quindi ora non resta che continuare a votare per conservare quel posto di spicco nella graduatoria dei posti più meritevoli d’attenzione dell’intero Belpaese: consolidare l’attuale settimo posto si può, scalare qualche altro gradino anche.
Questi i link di riferimento: http://iluoghidelcuore.it/classifica
http://iluoghidelcuore.it/luoghi/ceglie-messapica/chiesa-rurale-madonna-della-grotta/2020
Qui di seguito, invece, un video pubblicato su Youtube con le immagini della chiesa:
https://youtu.be/GjvU7w_C0Vg
Nota storica:
La Madonna della grotta è dapprima una grotta naturale ricca di stalattiti e stalagmiti che presenta ambienti utilizzati intorno al 900 d. C. dai monaci basiliani e stretti passaggi con gallerie riccamente decorate dalla natura. La funzione religiosa del luogo è testimoniata dagli affreschi in stile bizantino e dagli altari in pietra. L’affresco della Vergine con il bambino dà il nome alla chiesa e alla contrada. Nel XIV secolo sull’antico luogo di culto viene costruita la chiesa ad opera del maestro-architetto Domenico De Juliano. La facciata della chiesa, in bugnato rustico, presenta un rosone e due campanili a vela, lo stile ricorda un tardo gotico. A fianco della chiesa il corpo masserizio dell’odierna fattoria più volte rimaneggiata nel corso dei secoli, probabilmente in origine locali di un antico chiostro poi destinati a beneficio dei tanti pellegrini che in primavera si recavano al santuario mariano (in particolare nel XVI sec.). Questo luogo d’incanto, in cui gli aspetti naturalistici si fondono in armonia con quelli culturali, si raggiunge da Ceglie percorrendo per sei chilometri la vecchia strada per Francavilla.