Dalle prime ore della mattinata odierna, tra Brindisi e Torchiarolo, i carabinieri del comando provinciale di Brindisi, con la collaborazione dei colleghi di Lecce e con il supporto di un elicottero del 6° Nucleo elicotteri di Bari e di unità del Nucleo cinofili di Modugno (BA) stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare – emessa dal Gip del Tribunale di Lecce su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia – nei confronti di dieci persone (otto in carcere e due ai domiciliari), ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti (imputazione a carico di 10 degli indagati), nonché, a vario titolo, di più cessioni continuate di sostanze stupefacenti ed estorsione commessa con l’aggravante delle finalità mafiose. Sono anche in corso 48 perquisizioni domiciliari nei confronti di altrettanti indagati non destinatari di misura cautelare.
L’indagine, condotta dal Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Brindisi, è stata avviata a seguito dell’arresto in flagranza per spaccio di Angelo Lobuono il 24 maggio 2012. Questi era stato trovato in possesso di 13 grammi di cocaina, di un bilancino di precisione, di 2mila euro in contanti, nonché di una pistola a salve con 4 cartucce.
Le successive attività di intercettazione telefoniche e ambientali, oltre ai numerosi servizi di osservazione e agli altri riscontri, hanno consentito di raccogliere numerosi indizi che hanno delineato la struttura di una articolata organizzazione criminale – in possesso di una considerevole disponibilità economica e di armi – dedita al traffico di cocaina e marijuana, con sede operativa a Torchiarolo e capeggiata da Giuseppe Perrone, detto “Barabba”, operante nelle province di Brindisi e Lecce. Altro elemento di spicco è Maurizio Maiorano, uomo di fiducia di PERRONE, anch’egli di Torchiarolo, con uno specifico ruolo direttivo nelle attività di compravendita della droga. Gli altri componenti dell’organizzazione raggiunti dal provvedimento restrittivo sono: Luca Lorfei, Paolo Golia, Massimiliano Lasalvia, Maurizio Lasalvia, Giovanni Maiorano, Francesca Perrone e Gianluca Maiorano. Quest’ultimo, in particolare, aveva messo a disposizione la propria officina meccanica “Maiorano”, sempre a Torchiarolo, quale base logistica ed operativa dell’organizzazione. Per Andrea De Mitri, unico arrestato cui non è stato contestato il delitto associativo, l’accusa è quella di aver commesso plurime e continuate cessioni di cocaina.
Nel corso delle indagini, oltre ad essere stati sequestrati complessivamente 1,5 chili di cocaina e 1 chilo di marjuana, sono stati documentati oltre 600 episodi di cessione di stupefacente, arrestate in flagranza quattro persone e segnalate alla Prefettura, quali assuntori, 350 individui.
In particolare, l’arresto in flagranza di Paolo Golia, avvenuto a Lecce il 27 febbraio 2013, oltre a consentire il sequestro di 613 grammi di cocaina, ha costituito un importante riscontro in merito alla disponibilità di armi da parte dell’associazione. Golia, infatti, era in possesso di una pistolaSmith & Wesson 357 magnum con matricola abrasa e 12 proiettili.
Il capo dell’associazione, Giuseppe Perrone, e Paolo Golia dovranno anche rispondere di estorsione aggravata dalle modalità mafiose. A Perrone sono contestati due episodi: in entrambi i casi si tratta di impossessamenti, operati mediante violenza, di autovetture – una Fiat 500 e una Mercedes A200 – sottratte ai legittimi proprietari a titolo di pagamento di partite di droga. Il secondo episodio è stato commesso in concorso con Golia.
A eccezione di Francesca Perrone e Andrea De Mitri, finiti ai domiciliari, gli altri arrestati sono stati associati presso la casa circondariale di Brindisi.