L’ex comandante della polizia locale di Francavilla Fontana – poi alto dirigente del Comune con anche l’incarico di vicesegretario generale – non fu in alcun modo favorito né dal segretario generale né dal commissario straordinario: nessun ritardo volontario – secondo il giudice – nell’attivazione del procedimento disciplinare a seguito del suo coinvolgimento in un’inchiesta per abuso d’ufficio (assieme alla compagna, a sua volta dipendente comunale).
Sono stati dunque assolti tanto Francesco Taurisano quanto Francesco Fumarola (ex segretario generale) e Mariarita Iaculli (commissario straordinario dopo le dimissioni, nel 2013, del sindaco Vincenzo della Corte): non ci fu, a differenza di quanto sostenuto a processo dal Pm Raffaele Casto, che aveva chiesto la condanna per tutti e tre, alcuna “interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica utilità”.
Questo processo, come si diceva, scaturì indirettamente da un’altra vicenda giudiziaria che vedeva implicati Taurisano e la sua compagna Monica Guido per abuso d’ufficio. La contestazione: Taurisano aveva affidato a Guido mansioni che le avrebbero consentito di effettuare prestazioni di lavoro straordinario, con conseguenti maggiori guadagni, e di non aver disposto la visita fiscale quando quest’ultima era assente. Una vicenda giudiziaria che si è poi però conclusa con l’assoluzione di entrambi “per non aver commesso il fatto”.
Secondo la Procura, dunque, l’ex segretario generale dell’ente e il commissario straordinario, nonostante avessero avuto notizia del coinvolgimento del dirigente in quel procedimento penale, non avrebbero attivato con la dovuta tempestività un altro procedimento: quello disciplinare a carico del dipendente pubblico.
Il giudice monocratico del Tribunale di Brindisi, Domenico Biondi, ha invece concordato con le tesi dei difensori (Roberto Palmisano del foro di Brindisi per Taurisano, Vincenzo Vozza e Gaetano Melucci del foro di Taranto rispettivamente per Fumarola e Iaculi) e ha dichiarato tutti e tre di fatto innocenti. Taurisano, Fumarola e Iaculli erano stati già assolti nell’ambito di un altro processo ancora dall’accusa di aver deliberatamente omesso di applicare la legge “Severino” come conseguenza di una precedente condanna in primo grado di Taurisano a un anno e otto mesi per abusivismo edilizio.