Il Canale Pendinelle è stato da poco inaugurato, ma sta già cedendo. Alle prime piogge, peraltro esigue, dei giorni scorsi, parte degli argini è già sprofondata. E, in più, quel corso d’acqua artificiale non sembrerebbe assolvere alla sua funzione: cioè ridurre il rischio idrogeologico. A tal punto che il Canale Reale, di cui doveva essere affluente, si sarebbe trasformato in un suo affluente: l’acqua putrida del Canale Reale finisce nel Pendinelle, e non viceversa. Inoltre, anche sotto il cavalcavia le acque sono ferme per circa due metri e hanno quasi raggiunto le opere in cemento.
E “fortuna”, vien quasi da dire, che non è stato ancora realizzato il prolungamento fino al quartiere Musicisti, altrimenti potrebbe essere anche peggio. Senza contare che nei pressi del Pendinelle, per la precisione lungo la direttrice Villa Castelli, esistono pozzetti (profondi anche fino a tre metri, vedi foto in basso) tuttora scoperchiati, quindi potenzialmente pericolosi. Al di là degli aspetti tecnici, si potrebbe prospettare nei mesi più caldi anche un’emergenza igienica: l’acqua ristagnante, si sa, rappresenta un habitat ideale per insetti e roditori…
Lo sostiene, tra le righe, il consigliere comunale Mimmo Bungaro, capogruppo di Forza Italia, che ha presentato una mozione per chiedere l’immediata istituzione di una commissione consiliare d’indagine per verificare che i lavori presso il Canale Pendinelle siano stati effettivamente realizzati a regola d’arte.
Il finanziamento degli stessi – primo stralcio per l’attenuazione del rischio massimo R4, alta pericolosità d’inondazione – ammontava a 2.400.000 euro di provenienza comunitaria (Fesr 2007-2013. L’appalto era stato aggiudicato in data 29 settembre 2014 all’impresa Bulfaro Srl, mentre il contratto era stato sottoscritto il successivo 2 dicembre.
«I lavori – spiega Bungaro – sono stati completati in appena dieci mesi e lo scorso 21 dicembre 2015 l’amministrazione comunale ha approvato l’atto unico di collaudo tecnico-amministrativo con relativo svincolo della fideiussione, ma a pochissime settimane dal collaudo si è già assistito ai primi cedimenti in più punti degli argini: per questo ora chiedo che il Consiglio comunale si assuma le proprie responsabilità e istituisca, ai sensi del Regolamento e dello Statuto, una commissione che accerti, se esistano, criticità e inefficacia dei lavori eseguiti o, peggio, gravi anomalie progettuali».