Sono 66 gli indagati nell’ambito di un’inchiesta da parte delle Procure di Taranto e poi di Lecce su di un presunto giro di patenti “facili”. Stamane i carabinieri della compagnia di Manduria hanno notificato un’ordinanza di sospensione dall’incarico a un funzionario della Motorizzazione civile e di sospensione dall’esercizio nei confronti dell’ex titolare di un’autoscuola di Manduria. L’accusa nei loro confronti è di concorso continuato in corruzione, accesso abusivo a sistema informatico o telematico e falsità ideologica, reati che sarebbero stati commessi nel 2014 tra Taranto e Manduria. Secondo magistrato e investigatori, i due avrebbero congegnato un meccanismo che consentiva il rilascio o il rinnovo, da parte degli uffici della Motorizzazione, di licenze di guida e abilitazioni professionali “CQC” (Carta qualificazione conducente per il trasporto di merci e persone) anche in assenza dei presupposti di legge grazie a false attestazioni.
Al funzionario della Mctc e all’ex istruttore sono contestati 14 rilasci o rinnovi fraudolenti in concorso, mentre un’altra cinquantina di pratiche è ancora sotto esame. Il funzionario avrebbe quindi abusato della sua posizione per inserire nel sistema informatico della Motorizzazione dati falsi circa il possesso di patenti estere convertibili in italiane, l’esistenza di certificati di guida rilasciati da autorità militari convertibili in civili, la frequenza a corsi di formazione di 35 o 240 ore e superamento dei relativi esami per il rilascio/rinnovo dei titoli, il possesso di certificati medici. Le indagini sono state avviate dal Nucleo operativo radiomobile di Manduria nel febbraio 2014 dopo un normale controllo della circolazione stradale a carico di un soggetto già noto alle forze dell’ordine che, dopo essere stato fermato in ripetute occasioni precedenti e sanzionato per guida senza patente, in quell’occasione la patente l’aveva tranquillamente esibita.
Dall’accertamento sul rilascio di quella patente, condotto con discrezione presso la Motorizzazione di Taranto, è emerso poi tutto il resto. In particolare, quella specifica patente era stata rilasciata a seguito della conversione di una patente militare, ma del fascicolo cartaceo nessuna traccia. Un successivo controllo presso le Autorità militari forniva la certezza che quel titolo non era mai esistito in quanto il suo possessore non era mai appartenuto alle Forze Armate. Le attenzioni si sono quindi concentrate sul funzionario che aveva seguito la pratica. E a quel punto sono emersi 62 casi sospetti: dei fascicoli neanche l’ombra.
Le richieste, a quanto pare, provenivano sia direttamente dai singoli interessati sia dal titolare dell’autoscuola. Quest’ultimo ai suoi clienti, cui erano richieste soltanto le foto-tessere, aveva in più occasioni detto di non preoccuparsi per la facilità della procedura di rilascio della patente. E, infatti, quell’autoscuola era preferita ad altre proprio per questo motivo: emblematico il caso di una persona che, dopo aver sondato la difficoltà per ottenere il CQC a Grottaglie, si era rivolto appunto all’autoscuola manduriana. Oltre alle false conversioni di patenti militari a beneficio di persone mai state militari, ne sono state scoperte anche di altre: patenti da svizzere a tedesche ad automobilisti che in Svizzera e in Germania non c’erano mai state. Addirittura la conversione di una patente da ucraina in italiana, peccato però che l’ordinamento non preveda la possibilità di conversione per le patenti ucraine.
I casi più gravi scoperti riguardano però le abilitazioni o il rinnovo fraudolenti per la guida di mezzi pesanti e il trasporto a titolo professionale di persone. Quattro soggetti, grazie al possesso di titoli conseguiti illecitamente, sono persino entrati nelle graduatorie di concorsi pubblici per autisti di autobus in aziende municipalizzate. L’inchiesta è quindi passata dalla titolarità della Procura jonica a quella distrettuale di Lecce per via del presunto reato di accesso fraudolento a sistema informatico o telematico, che rientra nella sua competenza. Il compenso per le operazioni, stando a quanto accertato, variava da 250 a 3.800 euro, parte dei quali sarebbe finita nelle tasche del funzionario Mctc. Sono 54 le patenti di guida sequestrate, con anche il sequestro della CQC. I titolari dei documenti sono tutti indagati e ora per continuare a guidare dovranno sostenere regolari esami. Le indagini, intanto, proseguono.