Dopo la conferma della condanna da parte della Cassazione, è tornata in carcere Dora Buongiorno, 46enne di Carovigno, che il 26 dicembre 2012, a Mesagne, prima addormentò, poi bruciò vivo l’amante (un imprenditore di Brindisi). La donna, nei cui confronti i carabinieri della stazione carvinate hanno eseguito un ordine emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi, dovrà scontare una pena di 15 anni ed è stata condotta nel carcere di Lecce. Da quanto emerso a processo, Buongiorno appiccò il fuoco all’altezza dei genitali della vittima, padre di cinque figli uno dei quali avuto con la sua assassina e poi defunto, che si sono costituiti parte civile e sono stati ammessi al risarcimento danni.