La Lancia Y, che Arcangelo Vacca aveva comprato da poco, è stata rimossa qualche minuto fa. Non c’è stato nulla da fare per il pensionato 79enne dopo che, stamattina dopo le 12,30, un treno delle Ferrovie Sud Est ha travolto auto e conducente in corrispondenza del passaggio a livello privato, privatissimo, in via Renato Lombardi a Francavilla Fontana: un attraversamento ferroviario che consentiva all’ex commerciante, in passato titolare di un negozio di lampadari e materiale elettrotecnico in via Di Vagno, di raggiungere più agevolmente la sua casa di campagna, ubicata appena oltre i binari. La foto che qui proponiamo rende meglio l’idea di qualunque altra parola, scritta o parlata. Una triste fatalità, probabilmente. O magari un errore umano. Da parte di chi, resta da capire, ammesso che di errore umano si sia trattato.
Di certo, sia il macchinista che l’anziano erano intenti a compiere manovre da loro compiute quotidianamente: il primo alla guida di un treno, il secondo alla guida di un’utilitaria. Solo che stavolta qualcosa, più di qualcosa, è andato storto, fino a sfociare nella tragedia di cui ormai tutti sanno. Vacca era proprietario di un’abitazione rurale poco oltre quei binari e, per agevolargliene il raggiungimento, a suo tempo (anni ’80) era stato realizzato in quel posto un cancelletto – a mo’ di passaggio a livello – con tanto di chiavi a suo esclusivo uso e consumo. Fino a stamattina tutto era filato liscio: il convoglio che si avvicina e fischia, poi passa. Non così oggi. Ciò che precisamente è successo, starà agli investigatori – i carabinieri, diretti dal capitano Nicola Maggio – e al magistrato – sostituto procuratore Valeria Farina Valaori – stabilirlo.
I militari dell’Arma, valigetta per i rilievi al seguito, sono saliti a più riprese sul treno della Sud Est, ancora “arenato” lungo la ferrovia e sottoposto a sequestro. Non è ancora stato aperto un fascicolo e non ci sono, al momento, persone iscritte nel registro degli indagati. Non è escluso, però, che possa essere avviata un’inchiesta per far luce sull’accaduto. Stando ai primi accertamenti, però, il convoglio era perfettamente regola e il macchinista potrebbe essere sottoposto a indagini perché gli sia garantito di difendersi in sede d’incidente probatorio.