Tigli di viale Lilla, l’assessore Cavallo: «La potatura è a posto, ecco perché»

tigli viale lilla

Si riceve e pubblica:

Noto con mia grande sorpresa che Francavilla è piena zeppa di esperti agronomi. Soprattutto politici, uno dei quali ha perfino scritto che taglierebbe la testa a me e al responsabile dell’ufficio tecnico. Scherza? Spero di sì. Intanto registro che in questo clima in cui si è perso il senso della misura, ignoti hanno sabotato un mezzo della ditta “Ideal Verde” versando una grossa quantità di zucchero (o terra, le indagini sono in corso) nel serbatoio e provocando seri danni al motore. Ovviamente è stata già sporta denuncia.

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Nicola Cavallo

Ma ritorniamo agli esperti di botanica, che poi sono gli stessi che negli ultimi 20 anni hanno abbandonato viale Lilla a se stesso, salvo ricordarsene oggi per attaccare chi come noi lo sta rimettendo a nuovo investendo decine di migliaia di euro. Io, per miei noti limiti, non sono tra questi tuttologi, non mi improvviso dalla sera alla mattina professore universitario.

L’unica cosa che so è che quando un albero viene potato (per dare in futuro una certa forma alla fronda, per pulirla, per eliminare parti secche o malate, per ridurre il rischio di caduta rami, per favorirne la crescita verticale ed evitare che si inclini, ecc.) all’inizio quell’albero “sembra brutto”. Ma se vogliamo un viale bello, pulito, con alberi sani, ordinati e che non cadano in testa alla gente non possiamo limitare la potatura a qualche rametto o a qualche fogliolina.

Questo, ripeto, è quello che so, ed è quello che in realtà sanno tutti i cittadini, inclusi i politici-botanici dell’ultima ora. Di più non so.

Quindi ho fatto mie le perplessità di alcuni cittadini e le ho girate alla “Ideal Verde” che sta eseguendo i lavori di potatura in viale Lilla. La risposta è stata una relazione tecnica di tre pagine, consegnatami in meno di 24 ore, nelle quali la ditta in questione (che ha un’esperienza di 20 anni e che ha lavorato per Edison, Asl, Banca d’Italia e decine di altri enti pubblici, Comuni e Province) spiega nel dettaglio il lavoro che sta eseguendo in viale Lilla.

Per chi fosse interessato, ne riporto alcuni stralci:

“Tra le varie cure agronomiche che ogni pianta necessita, è sicuramente di primaria importanza il taglio dei rami o potatura, intervento importantissimo al fine di garantire alla stessa un aspetto più salutare e in alcuni casi riducendo tessuti infetti da micosi o parassiti corpuscolari.

Lo scopo principale della potatura in questione è quello di raggiungere i seguenti obbiettivi:

  • Mantenere il più possibile il portamento scelto (in forma obbligata)
  • Risolvere problemi di stabilità, verticalità e ingombro
  • Favorire il buono stato vegetativo e longevità della pianta

A fronte di quanto esposto, in città l’albero ornamentale non sempre può essere lasciato crescere spontaneamente. Esso infatti deve essere “guidato” e la fronda indirizzata al raggiungimento degli obbiettivi richiesti dall’habitat urbano.

E’ importante ricordare che per “potare” va inteso quel complesso di interventi compiuti sulla chioma, aventi lo scopo di assecondare o modificare se necessario la naturale tendenza dell’albero, per indirizzarla al raggiungimento degli obbiettivi richiesti dall’habitat urbano.

Le operazioni necessarie di potatura eseguite sono:

  • Spuntatura: Asportazione di una ridotta quantità di legno sulla parte apicale di un ramo o di una branca che favorisce l’irrobustimento delle porzioni di pianta rimaste e stimola lo sviluppo di nuove gemme.
  • Spollonatura: Taglio di alcuni dei cosiddetti “polloni verticali” nascenti sui dorsi delle branche principali, senza il quale si assiste a un deperimento dello stato vegetativo della pianta con il conseguente ingiallimento dei pigmenti fogliari.

La spuntatura, la spollonatura e la rimozione delle parti secche producono ciascuno effetti diversi sulla pianta. Pertanto l’operazione di potatura eseguita è stata quella di dosare in modo opportuno questi tre interventi tenendo in considerazione: il portamento naturale della specie, l’ultimo intervento eseguito e quello eventuale prossimo (sette anni), lo stato fitosanitario degli alberi e infine le caratteristiche costanti della specie (resistenza alle avversità atmosferiche).

A titolo di esempio la combinazione scelta fra le 3 operazioni di potatura eseguita in termini percentuali è:

  • Spuntatura: 60%
  • Spollonatura: 30%
  • Rimozione parti secche o malate: 10%
  • Intervento complessivo: 100%

Nella cosiddetta “intensità di potatura” si ribadisce che la quantità totale di legno asportata con le tre operazioni sopra elencate non supera il 35% dell’intera chioma.

Per concludere, prima che intervenissi con la potatura, erano evidenti sui tronchi diverse carnosità che di certo non erano dovute a malattie o atti vandalici ma bensì a precedenti interventi drastici di potatura con tagli netti sui colletti di rami e delle branche trascurando la necessaria distanza tra tiglio e lo stesso colletto. A tale mancanza, con il rimarginarsi del taglio, ne è conseguito tale inconveniente, accelerando notevolmente la produzione esponenziale dei polloni verticali, ottenendo nei successivi anni un deperimento generale dello stato vegetativo dei tigli”.

L’ASSESSORE AL VERDE PUBBLICO

Nicola Cavallo

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