Stavolta al truffatore è andata male. I carabinieri sono risaliti alla sua identità e l’hanno denunciato.
Lo scorso 26 gennaio, il 64enne – già noto alle forze dell’ordine – adesca una pensionata in un supermercato e, dopo essersi spacciato per francese, le confida di cercare il dottor “Tizio”, medico non più in attività, al quale dovrebbe consegnare 150mila euro per conto di suo nonno, che aveva fatto con lui il servizio di leva. La donna gli dice di non conoscere il dotto “Tizio”, ma all’improvviso spunta dal nulla un sedicente dottor Lombardo che, dopo aver fatto finta di contattare la sua segretaria per informarsi, comunica che il dottor “Tizio” era deceduto. Dispiaciuto, il “francese” rivela di avere nella valigetta soltanto 100mila euro e chiede all’anziana e al dottor Lombardo di prestargli i restanti 50mila. Il loro credito sarebbe stato poi certificato davanti a un notaio: insomma, quei soldi non ce li avrebbero persi. I tre salgono quindi in auto e si fermano nei pressi di una banca, dove il dottor Lombardo finge di prelevare 43mila euro. Ne restano ancora 7mila e il “francese” implora l’aiuto della signora per poter realizzare quanto prima il desiderio di suo nonno. Le ribadisce che sarebbe tornata in possesso del suo denaro dopo la stipula dell’atto davanti al notaio. La vittima ci casca in pieno, preleva il denaro dalla sua banca e glieli consegna. Si rimettono in macchina, ma a un certo punto il complice dice che per la stipula dell’atto notarile occorrono delle marche da bollo. Si fermano davanti a una rivendita di tabacchi e la pensionata scende per andare ad acquistarle. Nel frattempo, i due si dileguano con i 7mila euro. All’uscita dal tabaccaio la donna non li trova più. Disperata, decide così di raccontare l’accaduto agli uomini dell’Arma e oggi i carabinieri della stazione Brindisi Centro sono riusciti a identificare e a denunciare a piede il 64enne, che a inizio mese aveva messo a segno un colpo simile in un’altra provincia pugliese. Sono ancora in corso le indagini finalizzate a rintracciare il complice.
Intanto, i militari sono tuttora impegnati in una specifica campagna di sensibilizzazione in tutto il Brindisino (la foto allegata all’articolo si riferisce all’incontro tenuto lo scorso 11 febbraio a San Pancrazio) per scongiurare appunto le truffe, purtroppo sempre più frequenti, ai danni delle persone più in là con l’età. Il suggerimento è quello di diffidare di chiunque ci fermi per strada, ci telefoni o ci raggiunga a casa con una scusa qualsiasi. I dipendenti di enti e aziende pubbliche – spiegano i carabinieri – non si recano a casa di alcuno se non sono prima contattati dal diretto interessato: «Chi dice di essere addetto del gas, della distribuzione dell’energia elettrica, un funzionario del Comune, un avvocato, ecc., non va fatto entrare in casa per nessun motivo. Si deve diffidare anche da chiunque, non riconoscibile con assoluta certezza quale appartenente alle forze dell’ordine, ci si avvicini. In ogni caso, mai mostrare o consegnare a nessuno denaro o oggetti preziosi». Nel caso di sospetto, anche minimo, è possibile contattare il 112.