Il grido d’allarme del sindacato: «Vogliono chiudere Nefrologia presso l’ospedale di Francavilla»

ospedale camberlingo

Con una nota che proponiamo qui di seguito, la segreteria aziendale Cisl Funzione Pubblica di Francavilla Fontana chiede alle autorità competenti che sia scongiurata la nefasta prospettiva di soppressione del reparto di Nefrologia dipendente dal presidio Dario Camberlingo e che, anzi, considerata la sua già elevata efficienza sia potenziato:

Nell’ASL BR vi sono stati fin dal 1980 due Nefrologie: una nell’ospedale “Perrino” di Brindisi e una nell’ospedale “Dario Camberlingo” di Francavilla F.na. Sempre per la stessa U.O.C. nel P.O. “Perrino” sono presenti 24 posti rene mentre la U.O. del P.O. di Francavilla F.na gestisce i 18 posti rene presenti nell’ospedale e più 8 posti rene presso la U.A.L di Oria  per un totale di 26 posti tecnici.

La Nefrologia del Perrino consta di 20 posti letto mentre quella di Francavilla F.na di 10 posti letto.

Con il nuovo Piano di Rientro della Regione Puglia i posti letto del P.O. di Francavilla F.na sembra siano stati soppressi mentre quelli del P.O. “Perrino” rimangono invariati a 20.

La Regione Puglia si è sempre impegnata a garantire la minore mobilità possibile del paziente sottoposto a dialisi dal proprio domicilio al centro di riferimento. Tale norma di comportamento, dicono testualmente le disposizioni regionali pugliesi, deve essere rigorosamente osservata non solo per le ragioni di carattere economico- finanziario, che pure assumono rilevanza in quanto uno spreco di risorse si traduce inevitabilmente in una minore disponibilità finanziaria per garantire la qualità complessiva e l’efficacia di una strategia integrata nel settore Nefrologia-Dialisi-Trapianto renale, ma soprattutto per considerazioni di carattere umanitario, nella consapevolezza che i pazienti si recano a dializzare presso il proprio centro minimo 156 volte ogni anno.

La rete dialitica per l’assistenza ai nefropatici cronici per il triennio 2009-2011 dava risposte adeguate alle esigenze di sviluppo del sistema assistenziale rivolto a tale utenza e individuava il settore Nefrologico-Dialitico tra le aree prioritarie di un intervento sanitario. Nell’allegato “a” della rete dialitica veniva inserito il piano della salute e la qualificazione dell’assistenza nefrologica ed individuava la Nefrologia come branca medica che studia e cura pazienti affetti da malattie renali, con modalità differenziate a secondo della fase clinica o del tipo diverso di terapia (conservativa o sostitutiva) e dare così la continuità del processo preventivo, diagnostico e terapeutico ad opera di specialisti. Le particolari caratteristiche cliniche dei nefropatici, sia in terapia conservativa che in quella sostitutiva, richiedono attività di degenza e ambulatoriale al bisogno e quindi la terapia dialitica è, pertanto, una delle attività terapeutiche della Nefrologia.

Sopprimere posti di Nefrologia in un contesto di 26 posti rene significa venir meno alle condizioni imposte dalla stessa regione Puglia e tale chiusura vedrebbe così in un viaggio verso altre Nefrologie della stessa regione Puglia (e forse oltre) dei pazienti che durante il loro cammino dialitico avrebbero necessità di cure nefrologiche. A tutto questo vanno aggiunti i pazienti che dializzano nei CC.AA.DD. (Centri ad Assistenza Decentrati) di Fasano e Ostuni che nei casi di bisogno di cure nefrologiche sono stati assistiti dalla Nefrologia del P.O. di Francavilla. E se si tiene presente che la Nefrologia del P.O. “Perrino” ha sempre pazienti extra locati in altri reparti risulta facilmente comprensibile come tali posti risultino già insufficienti per l’utenza del territorio gestito da tale ospedale.

Si creerebbe una sanità passiva che graverebbe sulle casse dell’ASL BR più di quanto avvenga ora. Se il P.O. di Francavilla deve essere un ospedale di riferimento dopo il Perrino bisogna aprire altri reparti e non chiudere quelli che funzionano egregiamente. La U.O. di Nefrologia e Dialisi di Francavilla maggiore impulso ha avuto nel 2015 quando è passata dalle 50.890 prestazioni specialistiche del 2014 alle 56660 prestazioni effettuate nel 2015: una differenza in positivo di bel 5770 prestazioni. Tutto questo grazie all’abnegazione al lavoro da veri professionisti del personale Medico, Infermieristico e di supporto di questa bella realtà. E sempre nel 2015 vi sono state n° 513 dialisi per pazienti ricoverati in Nefrologia; basta immaginare se non ci fosse stata la Nefrologia in quale altra realtà Regionale, o non, si sarebbero fatte queste dialisi.

     L’U.O.C. di Nefrologia e Dialisi di Francavilla ha avuto sempre una dotazione organica che ha saputo fronteggiare l’esigenze di servizio egregiamente ( Delibera DDG n° 808/2011 con 2 ausiliari specializzati, 36 Infermieri, 3 collaboratori tecnici professionali, 2 infermieri generici esperti, 1 ota, 3 OSS e 1 operatore tecnico) per poi passare alla non appropriata ipotesi presentata dall’ex Direttore Generale dell’ASL BR la quale ha condizionato tantissimo i carichi di lavoro presenti in questa U.O. e nonostante questi siano stati più gravosi il personale tutto per il bene del paziente si è sottoposto a turni massacranti ma ha consentito il prosegue delle attività nefro-dialitiche senza farlo pesare agli utenti.

La nuova ipotesi di pianta organica prevede 26 Infermieri, 6 OSS, 3 ausiliari specializzati e 1 tecnico dialisi. Tagli effettuati senza senso. Se si tiene conto che per il solo funzionamento della dialisi tra Francavilla e Oria necessitano 24 Infermieri, 3 tecnici dialisi e personale ausiliario di 1 unità ogni 10 dializzati per i due turni giornalieri che si effettuano si comprende facilmente che il personale destinato per la Nefrologia è ridotto a solo 2 unità Infermieristiche e 1 ausiliario. Tale proposta infatti, come tutta la pianta organica, fu contestata da tutte le organizzazioni sindacale di comparto e mediche anche in considerazione del regolamento regionale n° 3 del 13 gennaio 2005 che prevede i requisiti per autorizzazione ed accreditamento delle strutture sanitarie. Requisiti che questa ipotesi di dotazione organica non ha previsto minimamente. E sempre in tale ipotesi non sono stati considerati i vari CC.AA.DD. dislocati nel P.O. di Fasano, Ostuni, San Pietro V.co e del relativo personale assegnato. CC.AA.DD. che hanno permesso un risparmio all’ASL in termini di spesa viaggi ai dializzati e di dare al paziente emodializzato la possibilità di fare il trattamento dialitico quanto più vicino alla propria residenza e di farlo soprattutto nel servizio pubblico.

In considerazione di quanto esposto sopra questa O.S. chiede un intervento urgente, a chi è indirizzata questa nota, in modo che la Nefrologia del P.O. di Francavilla non venga soppressa ma potenziata proprio per le considerazioni che sono state ampiamente esposte sopra.

Il Segretario Aziendale e i componenti RSU e RSL

Giovanni Savoca e Cataldo Capuano

 

 

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