Nei giorni scorsi il Tar del Lazio, con due ordinanze gemelle, ha rinviato alla Corte di giustizia dell’Unione europea la questione pregiudiziale di validità della Decisione della Commissione Europea n. 789/2015 in tema di Xylella, ossia il provvedimento comunitario che prevedeva l’ordine di abbattimento degli ulivi non infetti nel raggio di 100 metri da quelli infetti.
«Individuando nella Decisione della Commissione europea n. 789/2015 l’atto-madre da cui sono derivati il Decreto Martina e il Piano Silletti-bis, Il Tar del Lazio ha riconosciuto come il problema non sia rappresentato dagli atti delle amministrazioni italiane (Governo, Regione, Commissario Silletti), ma proprio dall’atto della Commissione Europea, più esattamente nella parte in cui tale Decisione n. 789/2015 ha ordinato di abbattere anche gli ulivi salentini sani e quelli secolari»: è quanto dichiarano il barese Michele Troisi e il francavillese Antonello Denuzzo, entrambi ricercatori di Diritto costituzionale presso l’’Università del Salento e componenti del gruppo di giovani studiosi denominato L.A.I.R. (“Law and Agroecology – Ius et Rus”).
In altre parole, la Commissione europea ha violato lo stesso diritto dell’Unione europea. Per questa ragione il Tar del Lazio ha chiesto alla Corte di giustizia Ue di annullare la Decisione della Commissione: quest’ultima è ora sul “banco degli imputati” in sede europea.
“Fin qui è tutto noto. Meno noto è il fatto che ben 70 giorni prima della pronuncia delle ordinanze del Tar del Lazio, ossia in data 12 novembre 2015 – proseguono Troisi e Denuzzo – il gruppo L.A.I.R. di Unisalento, in collaborazione con il prof. Luigi De Bellis (direttore del Dipartimento di Scienze e tecnologie biologiche e ambientali di Unisalento), aveva reso pubblico un Documento di ricerca relativo all’emergenza determinata dalla Xylella fastidiosa. Questo Documento, redatto dopo mesi di studio, era stato diffuso rinunciando a qualunque forma di copyright, in una prospettiva di piena pubblicità e libertà della ricerca sia dal lato degli autori che da quello dei fruitori, per consentirne la consultazione gratuita da parte di tutti i cittadini, delle associazioni e anche delle istituzioni. Il Documento è stato infatti pubblicato (ed è tuttora scaricabile) sul sito internet istituzionale di alcuni Comuni (per esempio Torchiarolo e Mesagne), nonché su altre piattaforme on line ad accesso libero tra le quali il sito istituzionale del Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università del Salento”.
Troisi e Denuzzo concludono affermando: «La circostanza che il Tar del Lazio abbia recepito interi brani testuali, parola per parola, del Documento del L.A.I.R., condividendone gli argomenti e i vizi di legittimità comunitaria rilevati a proposito della Decisione della Commissione Europea n. 789/2015, è da salutare con soddisfazione, perché dimostra, da un lato, quanto possa essere importante per il territorio la ricerca universitaria (specie se interdisciplinare) quando sono in gioco problemi complessi e, dall’altro lato, il fatto che nell’Università del Salento si svolge ricerca di qualità, in grado di prospettare riflessioni nodali anche ai vertici della giustizia amministrativa ed europea”.