Il segretario cittadino e capogruppo Pd in Consiglio comunale a Francavilla Fontana, Marcello Cafueri, ha pubblicato questa lunga nota sul suo profilo facebook. Una nota in cui ripercorre quanto di recente accaduto in seno all’amministrazione di cui fa parte e nella quale spiega alle ragioni che hanno condotto all’accordo con Ap-Ncd:
«Sento l’esigenza di dire la mia sulle vicende che in questi ultimi giorni hanno caratterizzato la vita politico-amministrativa della Città, sperando di fare un po’ di chiarezza su quanto accaduto ma soprattutto di offrire spunti di riflessione utili per il futuro politico-amministrativo della Città.
Ammetto di aver vissuto con estremo disagio e amarezza la fase che ha visto sfilarsi dalla maggioranza Sel e Rif. Com., forze con le quali avevamo compiuto un lungo e difficile percorso di riunificazione del centrosinistra, contro il volere di molti anche all’interno dello stesso centrosinistra e del PD. Ricordo, infatti, l’allontanarsi di numerosi dirigenti del PD che, senza alcun confronto, si dichiaravano estranei al progetto messo in campo insieme all’allora candidato sindaco Maurizio Bruno e ricordo anche le resistenze in ambienti vicini alla c.d. sinistra radicale, durature e risalenti nel tempo (almeno sin dalle amministrative del 2009).
Quel percorso, iniziato con le primarie del centrosinistra si concluse con lo splendido e importante risultato di una Francavilla finalmente libera dal vecchio sistema di potere. E non fu per nulla frutto di occasionalità o congiunzioni astrali, come qualcuno ha dichiarato, ma divenne realtà grazie ad un progetto, ad una scommessa, alla forte caparbietà di alcuni che hanno consentito di raggiungere un obiettivo, sicuramente difficile ma non insperato.
Ciò nonostante, sin da subito, si registrava una forte avversione nei confronti del Sindaco, della giunta e soprattutto del PD. Non solo da parte delle forze di centrodestra (com’era naturale) ma anche da una parte del vecchio centrosinistra che non perdeva occasione di “fare opposizione” con inaudito e inspiegabile fervore, peraltro mai riservato con la stessa intensità e continuità alle vecchie amministrazioni di centrodestra.
In buona sostanza, mentre si consolidava e cresceva il consenso nella Città intorno alla figura del Sindaco e dei suoi collaboratori, in molti e da più parti si adoperavano alacremente per una delegittimazione politica della coalizione denominata “patto per il cambiamento” e degli uomini e delle donne che a vario titolo la rappresentavano.
In questo clima è maturata la scelta di Rif. Com. e Sel di operare lo strappo, di cui le questioni bando ex-Cerin e la nomina di una presidenza di commissione consiliare permanente sono state solo l’epilogo. E quindi, a seguire, arrivavano le dichiarazioni ufficiali di fuoriuscita dalla maggioranza, le invettive e le gravissime quanto infondate e irresponsabili accuse di presunte mire egemoniche del PD all’interno della coalizione, le RIPETUTE e strumentali convergenze con il centrodestra in consiglio comunale (fino all’astensione sul D.U.P. sottoscritto anche dai loro assessori e ricalcante il programma della coalizione), il tutto con il chiaro intento di mettere in minoranza il PD e il Sindaco, premendo altresì sulla loro “nutrita rappresentanza” in Giunta affinchè si abbandonasse la nave.
Il PD, va ribadito con forza, ha sempre operato con lealtà e spirito di collaborazione nei confronti di tutte le forze della coalizione, avendo come primo obiettivo quello di tutelare l’Amministrazione in tutte le sue componenti e perseguire i punti programmatici che si erano divisati insieme, mettendo sempre al centro il progetto comune e non gli interessi di bottega (accettando ad esempio, cosa di non poco conto, una rappresentanza “minoritaria” in giunta).
Tutto questo purtroppo non è servito, cosi come non sono serviti, ancora una volta con il PD nelle vesti di forza responsabile e consapevole, i tentativi di evitare fratture prima e di ricomporre ed allargare la coalizione poi, insieme a SEL e al mov. Noi Ci Siamo. Al solo fine di garantire stabilità e governabilità per il futuro. E mentre SEL di Francavilla discuteva al proprio interno sulla proposta del PD, il segretario regionale di quel partito, contestualmente, sferrava un poderoso attacco politico a Maurizio Bruno ed al PD!
Questi dati relativi ad eventi reali mi sembrano incontestabili.
Altro che accordi sotto banco e inciuci!
Si è dovuto, quindi, prendere atto di una situazione divenuta ormai insostenibile, nella quale si è cercato in tutti i modi di far prevalere logiche “identitarie” e “di parte” a scapito di una visione più complessiva e strategica della cosa pubblica, logiche che avrebbero minato le sorti dell’Amministrazione Bruno proprio nel momento in cui importanti progetti di rilancio e di crescita della Città erano in atto e in procinto di realizzarsi. Questo non poteva essere consentito!
L’allargamento ad una forza politica dell’area moderata, sino ad allora caratterizzatasi per un’opposizione non pregiudiziale e costruttiva, non era che una scelta obbligata per non restituire la Città ai soliti noti e continuare nell’azione di governo avviata, a mio avviso con profitto, nell’interesse esclusivo dei cittadini.
Forza politica, voglio anche ricordare, con la quale si era raggiunto un accordo politico nel 2013 insieme a SEL, all’insegna della discontinuità con i governi di centrodestra e dell’alternativa di governo, sdoganando la politica francavillese da impostazioni ideologiche e di bandiera e consentendo il raggiungimento di un risultato concreto e percepibile da tutti: il voto di vaste aree di elettorato moderato in favore del sindaco Bruno, soprattutto nel ballottaggio.
Questa analisi credo di averla fatta in tempi non sospetti in una mia nota del 14 giugno 2014!
Sinceramente, gli strali, le abiure, i livori, le sterili accuse da parte di alcuni – che peraltro ci hanno accompagnato sin dal giugno 2014 in una sorta di gioco al massacro – non mi interessano e non mi interesseranno mai. Altrettanto dicasi per gli scomposti e stizziti attacchi di un centrodestra (non a caso ritrovatosi apparentemente unito), ammantati da falso moralismo politico, tipico di chi ha dato prova per lunghi anni della propria inconsistenza e cerca disperatamente di rifarsi una verginità perduta e forse mai avuta.
Ora si apre una nuova fase che credo debba essere improntata alla continuità con l’esperienza di governo sin qui condotta, con rinnovata determinazione, con le idee e le scelte compiute in questo anno e mezzo, con “uomini e donne capaci di ispirare fiducia e senso del bene comune”.
Il mio impegno personale sarà esclusivamente indirizzato verso questo fine, con l’auspicio che non si tradiscano le aspettative dei cittadini e che si possano anche trovare intese con chi ha condiviso sino ad oggi il nostro percorso, cosa che ritengo non impossibile se solo si riuscirà ad abbandonare un’idea vecchia e stantìa della politica, quella dei preconcetti e delle astratte divisioni ideologiche. Perché, proprio come scrissi in quella nota già citata, “la politica diventa credibile e vincente solo se sa cambiare se stessa e non deludere i cittadini”».