«Nessuna serietà, Bruno ritira le dimissioni: trattasi di mera spartizione delle poltrone»

“La crisi dell’Amministrazione Bruno non è più una cosa seria, o, forse, non lo è mai stata!”

Lapidario il commento dell’ex senatore Euprepio dopo che Maurizio Bruno ha sostanzialmente confermato il ritiro delle dimissioni.

Euprepio Curto
Euprepio Curto

“Non è una cosa seria – dice Curto – sia sotto l’aspetto formale che sotto quello sostanziale. Sotto l’aspetto formale, in quanto sarebbe stato doveroso un maggior pudore nel riaprire il dialogo (ma questo vale anche per una Sel, ormai democristianizzata, con tante scuse a quel grande partito che fu la Democrazia Cristiana!) con un partito politico che formalmente ha confermato la proposta di un patto sciagurato finalizzato non solo ad una spartizione di posti, ma anche alla espulsione dal mondo del lavoro dei lavoratori ex Cerin, attraverso modalità tanto border line da non poter non interessare gli opportuni organismi inquirenti”.

“Non è una cosa seria – ha proseguito l’ex senatore – in quanto il tema del contendere, che ancora oggi ostacola il superamento della crisi sembra essere collegato esclusivamente ad una miserevole spartizione di posti. In questo caso, non più posti di lavoro ma assessorati. In sintesi, siamo in presenza di un irreversibile processo di balcanizzazione della Politica francavillese”.

“Se queste sono le credenziali del cosiddetto Patto per il cambiamento – ha incalzato l’avv. Curto – a me pare che per davvero questa sinistra sia tra le peggiori in circolazione per competenza amministrativa e per etica pubblica. Ho conosciuto sinistre diverse. Molto diverse. Competenti, coerenti, con una precisa e puntuale scala valoriale. Questa francavillese è tutt’altro! Messa alla prova del governo della cosa pubblica, ha dimostrato tutti i propri limiti”.

“Peraltro – ha concluso Curto – Bruno si sta assumendo una responsabilità storica: quella di rompere traumaticamente la naturale alleanza tra Sel e Rifondazione comunista! Si dirà: ma acquisisce Ncd che oggi pare molto vicina al Pd. Sì oggi…”.

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