“La lettera con cui Maurizio Bruno ha comunicato le sue dimissioni da Sindaco costituiscono il primo atto politico a cui va riconosciuta dignità e razionalità”.
Lo scrive in una nota l’ex Sen. Euprepio Curto – alla cui iniziativa sul bando tributi va sicuramente attribuita la paternità della deflagrazione in Consiglio Comunale della sinistra francavillese – subito dopo aver appreso la notizia delle dimissioni dell’inquilino di Palazzo Imperiali.
“Lascio a Bruno – ha commentato Curto – le valutazioni politiche sui suoi ex alleati, ai quali però va riconosciuta e giustificata l’insofferenza nei confronti di un sindaco che, lungi dall’essere il sindaco di tutti, in diciotto mesi non è riuscito ad essere neppure il sindaco della sua maggioranza e del suo stesso partito, a causa dei ripetuti ed ostentati atteggiamenti da ducetto che, già allergici alla destra, figuriamoci se potevano essere tollerati dalla sinistra! Epperò Bruno dice cosa ragionevole quando ha affermato di non poter governare sotto ricatto”.
“Per il momento non ci interessa – ha proseguito Curto – entrare nel merito delle ragioni che hanno portato il sindaco e il suo partito ad uscire con le ossa rotte da questa kafkiana vicenda. Ci interessa la sintesi politica di quanto accaduto. E tale sintesi ci induce a dire che la sinistra si è dimostrata inadeguata a governare una Città importante come Francavilla; che la sua classe dirigente ha perso un’occasione storica per distinguersi non solo dalla destra, ma anche nei confronti delle classi dirigenti di sinistra di altre realtà; che la passata presunta rissosità del centrodestra francavillese è stata roba da dilettanti al confronto delle guerre scatenatesi nel centrosinistra; che in termini di etica pubblica e moralità la sinistra non ha brillato, tutt’altro!, se è vero, come è certamente vero, che la lettera di Roberta Lopalco sul PUG, e le dichiarazioni di Paiano e Magliola sulla spartizione di posti nei tributi saranno sicuramente oggetto di valutazioni adeguate da parte degli organismi delegati al rispetto della legalità”.
“Bruno esce, quindi – ha concluso l’ex Senatore -, una volta tanto, con un profilo politico dignitoso che non esito, in questa occasione, a riconoscergli. Restano intatte, però, molte perplessità sulla conferma delle sue dimissioni. Perplessità che non costituiscono il frutto di pregiudizi personali o politici nei suoi confronti, ma il naturale e prudente atteggiamento di chi ha visto troppe volte il sindaco assumere atteggiamenti contraddittori, sconcertanti, oltre che incomprensibili ai più. Solo allora (tra venti giorni) la valutazione politica sull’uomo e sul sindaco potrà essere considerata definitiva”.