La provocazione del ristoratore: «Ha prenotato D’Alema, posso ospitarlo?»

fuori porta d'alema

Lì per lì, non l’ha presa tanto bene: dopo che si è saputo della visita dell’ex premier Mario Monti, che ha pranzato nel suo ristorante, Mimmo De Taranto e il suo Fuori Porta sono stati subissati d’insulti. «Monti ha rovinato l’Italia», le tesi degli scontenti, secondo i quali per questo motivo non è una persona degna di essere ospitata in un ristorante o, peggio, in una città come Oria che da sempre – purtroppo con alterne fortune – punta sul turismo. Dopo una prima reazione di stizza, però, De Taranto è passato a un molto più intelligente sarcasmo: «Mi ha chiamato Massimo D’Alema per prenotarmi un tavolo, che dite, lo posso ospitare?», ha scritto sul suo profilo facebook, chiedendo – ovviamente per finta – un parere ai suoi concittadini… Una sorta di provocazione per dire – tra le righe – che no, così non va. Si può essere scontenti o addirittura incazzati neri se una personalità del calibro di Monti sceglie Oria per il suo Capodanno? Gli si può negare quella stessa ospitalità che per i Greci, ma non solo per loro, era sacra? Il personaggio politico si può giustamente criticare – tutti ricordano il suo biennio al governo, e spesso sono pensieri negativi – ma cosa c’entra quel ristoratore? Cosa c’entrano i proprietari del castello che – bontà loro – hanno deciso di farglielo visitare così evitando di fare in prima persona e di far fare a tutta la comunità una pessima figura? Nei mesi scorsi, altri personaggi di fama – esempio: Bruno Vespa – sono stati in alcuni ristoranti di Oria, tra i quali anche il Fuori Porta, e hanno apprezzato calore umano e cibo. Così sono si sono creati – non certo dal nulla – negli anni passati i “miti” di località oggi note ai più come Ostuni, Martina, la stessa Lecce e coste annesse. Ecco, forse domani intorno alle 13 arriva anche D’Alema. Lo cacciamo? Si veda un po’ cosa si può fare.

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