Francesco De Sario, il camionista 57enne di Terlizzi arrestato con l’accusa di omicidio colposo plurimo a seguito dell’incidente che sabato è costato la vita a cinque persone, non è risultato positivo né ai test alcolemici né a quelli tossicologici. L’ipotesi è che procedesse a una velocità superiore a quella consentita – 85 Km/h anziché 70 – lungo la statale 379 (Brindisi-Fasano, all’altezza di Torre Spaccata) e che non stesse mantenendo la distanza di sicurezza quando, poco dopo le 15 del 12 dicembre, l’autocisterna (carica di olio d’oliva) da lui guidata è andata prima a travolgere e trascinarsi dietro la Opel Zafira che la precedeva, poi dopo il ribaltamento sullo spartitraffico anche una Toyota Aygo e una Opel Corsa.
Il bilancio del tragico incidente è noto a tutti: cinque i morti. Tra gli occupanti della Zafira: Vito Muscatello e Rosetta Minerba, di 74 anni, Marta Casili di appena tre anni – rispettivamente: suoceri e figlia del consigliere regionale in quota M5S Cristian Casili – e Annamaria Minerba (71enne, sorella di Rosetta). In ospedale, invece, la compagna del consigliere regionale Casili e madre della piccola Marta, Marta Muscatello, di 45 anni. Tutti di Tuglie nel Leccese. Vito Muscatello e Rosetta Minerba erano anche zii – praticamente genitori acquisiti – del luogonente Roberto Borrello, comandante della stazione carabinieri di Oria.
Niente da fare neanche per il 21enne Leonardo Orlandino, portiere della squadra di calcio brindisina Real Paradiso, che era alla guida della Toyota e si stava recando agli allenamenti in vista dell’incontro domenicale col Talsano quando il tir è andato a impattare contro la sua piccola utilitaria nel senso opposto di marcia.
I poliziotti della Stradale, diretti dal vice questore Pasqualina Ciaccia, e quelli del commissariato di Ostuni, diretti dal commissario capo Gianni Albano, hanno ieri sera arrestato il 57enne De Sario, che è stato poi interrogato dal pubblico ministero Luca Buccheri della Procura di Brindisi. Alla presenza del suo legale di fiducia, ha detto che la Zafira avrebbe all’improvviso arrestato la propria marcia e dunque poi il suo mezzo pesante sarebbe andato a sbatterle contro.