La telefonata alla centrale operativa dei carabinieri arriva nel cuore della notte. Ed è inquietante: “Mandate qualcuno in ospedale. Ci sono tre persone sospette col volto coperto”. Sono da poco passate le 2:00 quando una pattuglia dell’Arma della compagnia di Francavilla Fontana varca i cancelli del “Dario Camberlingo” perché quella segnalazione, per quanto vaga e priva di altri elementi che possano far pensare a un’imminente azione delittuosa, non può essere ignorata. Tuttavia, quando i militari arrivano sul posto, dei tre sospetti incappucciati non c’è traccia alcuna. (scorri verso il basso per continuare a leggere l’articolo)
Chi ne ha segnalato la presenza racconta ai carabinieri di aver notato il trio seduto sui gradini della scala antincendio del nosocomio. Non indossavano alcun passamontagna – così come il passaparola ha ricostruito il fatto nelle ore successive, mettendo addirittura delle armi nelle mani dei tre – ma qualcosa di più simile a sciarpe, e come tali portate attorno al volto. E niente di più. Poi, così come sono comparsi, allo stesso modo si sono volatilizzati. Perché? E di chi si trattava? Cosa facevano lì? Di primo acchito logica e buonsenso suggeriscono che i tre non fossero né banditi, né ladri, né niente di peggio, ma tre comunissime persone sedute su una scala con la sciarpa attorno al viso e al collo non per nascondersi, ma per proteggersi dal freddo.
Forse famigliari e amici di un paziente in attesa di notizie. Forse no. Eccesso di allarmismo o crimine sventato? Impossibile, al momento, dare una risposta. Ma il sospetto è che la cappa di paura piombata da alcune settimane su tutta Europa, sia calata anche a queste latitudini.