I più attenti se ne saranno accorti: da qualche settimana a questa parte, solo un’illuminazione fioca mostra a sera la facciata del Santuario di San Cosimo alla Macchia e parte del piazzale antistante (vedi foto). I parcheggi, pure forniti di lampioni ad hoc, restano totalmente al buio. Non si sa se la Diocesi di Oria, guidata dal vescovo monsignor Vincenzo Pisanello, o per essa il rettore dell’importante luogo di culto, don Franco De Padova, abbia operato una scelta simile per ragioni economiche o semplicemente strategiche, se si tratti piuttosto di un guasto temporaneo o cos’altro.
Sembra però che il problema – se così lo si può definire – non si verifichi alla domenica, quando l’affluenza di fedeli è sicuramente maggiore rispetto agli altri giorni della settimana e occorre, dunque, una migliore accoglienza. Si ricorderà come l’intera area fosse stata oggetto di restyling e valorizzazione, concernente anche l’illuminazione pubblica, nel corso del Giubileo del 2000.
Da allora fino a oggi, la nota meta di pellegrinaggio era sempre stata caratterizzata, al calar delle tenebre, da una luce artificiale tanto sulla facciata quanto nell’amplissimo parcheggio che nel week end ospita centinaia di auto della gente che, per devozione o semplice scampagnata, sceglie di fare visita ai Santi Medici.
Se, nel silenzio della Curia oritana, corrispondesse al vero la tesi del risparmio energetico serale e notturno, ci si troverebbe di fronte a un caso agli antipodi rispetto a quelli raccontati dalla cronaca di questi giorni: storie di presunti sperperi lontani anni luce – pare proprio il caso di dire – dalla dottrina cristiana e dunque anche da quella più specificamente cattolica.