Un’auto rubata ribaltata tra le campagne lungo la strada provinciale di collegamento tra Oria e Cellino San marco – più precisamente dopo l’incrocio sulla Torre Santa Susanna – San Pancrazio Salentino – del sangue sui sedili, lo sportello lato guida forzato e nessuna chiave nel blocco d’accensione.
Nessuna traccia del conducente e di eventuali passeggeri, fuggiti probabilmente dopo essersi feriti in seguito all’incidente. È un giallo quello davanti al quale si sono trovati intorno alle 22,30 circa gli agenti del commissariato di Mesagne, ai quali ora spetta capire cosa sia successo.
Chi fosse alla guida di quella Lancia Delta di colore grigio chiaro uscita di strada, capovoltasi per ragioni ancora tutte da chiarire e infine abbandonata tra le campagne, non è ancora dato sapere. Ciò che è certo, stando ai primi accertamenti, è che il furto di quella Delta, avvenuto a Manduria, era stato denunciato a Fragagnano in provincia di Taranto lo scorso 25 ottobre.
La presenza del veicolo cappottato sul ciglio della carreggiata è stata segnalata da un carabiniere di stanza a Francavilla Fontana, ma libero dal servizio, che si trovava a passare di lì con sua moglie. Sul posto sono poi giunti i poliziotti di Mesagne, i quali ora non trascurano alcuna ipotesi.
E se quell’auto, rubata più di qualche giorno fa, fosse stata messa a disposizione di qualcuno per garantirgli la fuga? E se quel qualcuno fosse un ricercato? E se si fosse trattato del 42enne Fabio Perrone, ergastolano evaso nei giorni scorsi durante una visita presso l’ospedale Vito Fazzi di Lecce, dopo aver sottratto la pistola a uno dei due agenti di custodia e aver ingaggiato con essi un conflitto a fuoco?
Se nessuna ipotesi è al momento esclusa, neppure questa può esserlo a priori.