Francavilla, il consigliere Di Noi: «Sì, sono critico: galeotto il Pug e chi l’ha scritto»

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Il consigliere Di Noi ai microfoni di Trcb – Canale 85

Dopo l’annuncio dei giorni scorsi, oggi il consigliere comunale di Francavilla Fontana Angelo Di Noi ha ufficialmente presentato le dimissioni dalla presidenza della commissione Personale e Verde pubblico cui l’aveva dirottato il sindaco Maurizio Bruno che in precedenza gli aveva, non senza polemiche, revocato quella relativa a Urbanistica a Ambiente. «Sono semplicemente critico, ma non contro il Partito democratico», ha precisato ai microfoni di Trcb – canale 85 del digitale terrestre – l’ingegnere, che però di essere declassato proprio non vuole saperne.

«Ho subito attacchi politici e contro la mia persona – ha dichiarato Di Noi – ma non ho ancora capito da chi mi giungano queste aggressioni poiché non ricordo da molto tempo un incontro cui abbia preso parte l’intero Pd».

«Nella mia commissione – ha proseguito – vi sono state pesanti interferenze, seguite poi da scelte autoritarie quale quella di togliere al sottoscritto la presidenza per poi cambiarla con un’altra».

Ma da cosa hanno tratto origine i contrasti o, per meglio dire, qual è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso dei contrasti tra Di Noi e il resto della sua maggioranza? Non si nasconde, l’ex presidente e ammette candidamente che l’ultimo dei problemi è stato il campo da golf che una cordata di imprenditori, con a capo Rocco Cavallo dell’omonimo Gruppo, intenderebbe far sorgere in contrada Betania. «Galeotto è stato il Pug e chi l’ha scritto», ha detto in maniera sibillina, ma neanche troppo, l’ingegnere i cui rapporti con l’assessore Roberta Lopalco non sono mai stati idilliaci.

In sostanza, siccome la realizzazione del campo da golf – nei confronti del quale anche il primo cittadino si era espresso favorevolmente – è in conflitto con l’attuale strumento urbanistico, Di Noi aveva chiesto che si affrontasse subito l’argomento prima di adottare un Pug che avrebbe di fatto escluso quel progetto. «Mia intenzione – ha voluto chiarire – non era quella di rallentare l’iter del Pug, ma semmai il contrario: affrontarne in tempi brevi le criticità, compresa l’incompatibilità con il campo da golf, per non trovarci a fare con esse i conti in futuro».

Ma non c’è stato solo questo. Di Noi, che si è scusato con tutti per la situazione imbarazzante di cui è suo malgrado protagonista, ha lamentato anche la perdita o, meglio, il mancato interesse da parte dell’amministrazione verso finanziamenti che avrebbero a suo dire potuto solo portare benefici all’intera città. «Ho da sempre avuto vedute un po’ differenti – è la tesi del consigliere – ma sempre nell’interesse supremo della città, non certo per mire personali».

Da parte sua, Di Noi ha poi assicurato di essere ancora di voler rimanere un esponente del Pd, anche se si aspetta che dal partito sia convocata una riunione cui possano finalmente prendere parte tutti i protagonisti della scorsa campagna elettorale per le amministrative. Così che, in quella sede, possa egli stesso trovarsi occhi negli occhi con chi ha deciso di remargli contro e di “aggredirlo” – per usare la sua stessa terminologia – sia sotto il profilo politico che personale.

I quanto alle dimissioni rassegnate oggi, esclude infine ogni polemica, nonostante rivendichi quello spirito costruttivamente critico del quale non si vergogna ma anzi se ne fa vanto: «Se un presidente di commissione non può svolgere serenamente e senza interferenze il proprio compito – ha spiegato – io non posso starci, anzi: non ci sto»

 

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