Se fino a pochi giorni fa avrebbero tranquillamente potuto essere compagni – colleghi, meglio – di maggioranza, ad accordo saltato o solo slittato, tra l’assessore Pd Tommaso Resta e il consigliere Ncd e presidente della commissione consiliare Lavori pubblici – Viabilità e Traffico – Contenzioso Luigi Galiano è, nelle scorse ore, calato il gelo. Gelo testimoniato dalle comunicazioni via Pec, quindi ufficiali, ma proprio per questo fredde. Anzi, algide.
Galiano, come da prassi, ha diramato la convocazione della commissione consiliare da lui presieduta per lunedì 21 settembre (11,30 prima, 12,30 seconda convocazione) con quattro punti da discutere: 1) Approvazione verbale del 6 agosto 2015; 2) Approvazione verbale dell’11 settembre 2015; Organizzazione dei lavori della Commissione; 4) Varie ed eventuali. Resta, tra i destinatari della mail istituzionale, gli ha risposto che, a suo avviso, non era il caso di convocare quell’adunanza con quegli argomenti all’ordine del giorno.
Un’ingerenza, secondo il presidente; una semplice opinione, al limite un consiglio, secondo l’assessore. Un consiglio niente affatto gradito da Galiano, che ha risposto a tono – sempre erga omnes (tutti gli amministratori locali così come aveva fatto in precedenza l’assessore) – replicando finanche il “Ti saluto cordialmente” di Resta. Convenevoli a margine di comunicazioni, almeno apparentemente, poco serene. I due, verrebbe da dire, non si stanno troppo simpatici. Ma magari si è trattato, in fondo, soltanto di un’incomprensione trasformatasi poi in un incidente diplomatico.
E ora la domanda è un’altra: questa benedetta commissione si farà o non si farà? Stando alla risposta di Galiano si farà ed esattamente con l’ordine del giorno da lui comunicato. Anche perché – ha spiegato a Resta – pure l’anno scorso si è tenuta una seduta della stessa commissione per condividere con gli altri la tabella di marcia da seguire e adesso, a distanza di un anno, è giunto il momento di riepilogare e calendarizzare. Oltre a questo, l’invito rivolto all’assessore a non esondare dalle sue competenze.